
È una gara di mountainbike che, secondo noi, è destinata a diventare una delle Marathon dedicate alle ruote grasse più belle d’Italia. Si svolge all’Isola d’Elba con partenza e arrivo dalla splendida Porto Azzurro.
Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi e Organizzazione.

Forse non è stato del tutto un caso se per questa 7ma Edizione gli iscritti siano arrivati un po’ da tutta Italia sulla bellissima Isola d’Elba. Sono questi i dati che confermano il successo sempre più in crescita della Conquistadores Cup di Porto Azzurro, denominato “Il Salotto dell’Isola d’Elba”.

Numeri che richiedono un grande sforzo e un costante impegno da parte degli organizzatori della ASD Longone Bike che sono molto attenti a mantenere lo sviluppo di questa manifestazione nei parametri della sostenibilità per valorizzare l’Isola d’Elba, nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Il territorio di Porto Azzurro offre percorsi di mountainbike di diversa difficoltà e lunghezza aperti a tutti i livelli di preparazione, dalle semplici strade bianche, ai single-track più impegnativi. Come quello che passa dal famoso Laghetto di Terra Nera, un lago di origine mineraria posto a ridosso della costa che lo fa sembrare un lago costiero, pur essendosi formato a seguito del riempimento di un pozzo minerario con acqua solforosa, a cui poi si è diluita parzialmente quella salmastra delle vicine acque marine del canale di Piombino.

E per chi poi non ha un grande allenamento oppure è un po’ in la con l’età, nella vicina Capoliveri si possono noleggiare bici con pedalata assistita di ultima generazione presso il RentElbaBike di Simone Bernardini.

Nella mia mente sono ancora freschi i bellissimi ricordi di questo lungo weekend elbano baciato dal caldo e dal sole, durante il quale ho avuto la fortuna di essere coinvolto dall’atmosfera magica e dal fascino della Conquistadores Cup.

Una gara di mountain-bike di cui avevo sempre sentito parlare con entusiasmo, ma che non avevo ancora mai avuto occasione di “toccare con mano”, o meglio di pedalare con bici. Una manifestazione spettacolare, che durante il lungo weekend in cui va in scena coinvolge tutta la parte orientale dell’Isola d’Elba. Quindi, ho fatto di nuovo le valigie, ho messo la mia Epic S-Works preparata da Cicli Taddei sull’auto, ho raggiunto Piombino e preso un traghetto della Moby per Portoferraio.

Grazie ad una macchina organizzatrice ben organizzata e alla propria offerta innovativa, gli organizzatori della Conquistadores Cup sono stati premiati dal C.T. della Nazionale Italiana Mirko Celestino, che l’ha inserita come prova Nazionale e del Marathon Tour FCI per la selezione della formazione di che parteciperà ai Campionati Europei XCM 2022.


Quindi, l’inserimento a Gara Nazionale di Mountainbike di quest’anno ha stimolato un ulteriore e significativo impulso per il turismo dedicato alle bici sull’Isola d’Elba ed in particolar modo sul comprensorio che circonda Porto Azzurro. “Grazie a un meteo da sogno, a uno scenario unico e a una organizzazione fluida, anche quest’anno la Conquistadores Cup è stata uno splendido biglietto da visita per l’Isola d’Elba” ha dichiarato il presidente del comitato organizzatore Marco Galletti.


Il turismo legato alla mountainbike e alla bici in generale porta con sé un grande potenziale, facendo si che la stagione estiva inizi prima, dando di conseguenza ai posti letto e a tutti gli operatori turistici locali l’opportunità di essere sfruttati pienamente.

La Conquistadores Cup ha aperto le danze domenica 15 maggio, con la partenza che era fissata per le 9,00 del mattino e tra i big al via vi erano quasi tutti i top team italiani, che hanno dato vita a una gara degna di un campionato nazionale. La Conquistadores era valevole anche come seconda tappa dell’MTB Tour Toscana e terza tappa del circuito Rampitek 2022.



I partecipanti potevano scegliere tra un percorso Marathon, ovviamente il più duro, con i suoi di 62 km per un dislivello di circa 2500 metri ed un Classic di 30 km, ma sempre con un dislivello importante di circa 1300 metri. I due percorsi procedevano di pari passo per i primi chilometri lungo un anello, detto giro di lancio, che si chiudeva a Porto Azzurro attraverso la famosa scalinata.

Da qui partiva un altro anello che il Classic percorreva una sola volta ed il Marathon due volte. Una bella idea degli organizzatori dato che al secondo giro si aveva già memorizzato il percorso e quindi rendeva più agevole la parte finale del Marathon.

Io ho optato per il Marathon e devo dire che se prima di partire avevo qualche dubbio sul riuscire a finirla o meno, poi l’averlo completato mi ha lasciato ricordi indimenticabili.

Dai panorami, al calore del pubblico durante il transito dal Salotto dell’Elba, Porto Azzurro, dalla spettacolarità dei sentieri, al ritorno nel passato e nella storia dell’isola d’Elba quando si è attraversato il Laghetto di Terra Nera.



Il bello di questa tanto giovane quanto altrettanto innovativa e strabiliante manifestazione è che tutto, o quasi tutto, si svolge intorno al paese di Porto Azzurro. Dal ritiro dei pacchi gara al pasta-party finale, le premiazioni e la zona Expo.


Gli alberghi sono tutti molto vicini e comodi, dislocati tra Porto Azzurro, Naregno, Pareti, Innamorata e Capoliveri, ma anche nei pressi di Lacona e Lido di Capoliveri a non oltre dieci chilometri di distanza. Per trovare una sistemazione conforme alle nostre esigenze, oltre al sito della gara, si poteva fare riferimento anche a quello di Visit Elba e Isola d’Elba Online. Io ho alloggiato all’Hotel e Recidence Le Acacie, a Naregno, un bellissimo albergo in riva al mare, che dispone anche di alcune dependance all’interno dell’Elbazzurra Recidence, dotate di cucina indipendente.


Come la maggior parte degli hotel dell’Elba, anche Le Acacie è uno dei tanti bike-hotel attrezzati per offrire al ciclista tutto ciò che necessita, compresa una cucina a base di pesce, oltre che di carboidrati e proteine. Anche alla colazione non mancava mai niente, e come sanno tutti i ciclisti un’ottima colazione prima di uscire in bici è fondamentale!





Quindi, la mattina della gara, faccio anch’io un’abbondante colazione che mi servirà per affrontare i 2500 metri di dislivello, prendo la bici e mi dirigo a Porto Azzurro. Una volta arrivato piazzo la mia bici in griglia in griglia per poi andare a fare subito qualche scatto ai professionisti delle ruote grasse.
Lo spettacolo ha inizio e l’adrenalina inizia a salire per tutti, pubblico compreso, specie grazie ai quattro speaker, tra cui anche l’amico Tiziano De Cristoforo, che andranno ad animare la gara.

La mia tattica è quella di partire con mezza borraccia, poiché al pronti via si va quasi subito in salita. Il cielo è azzurro, con qualche nuvola qua e là ed è prevista una giornata di sole con temperature che saliranno fino a 24°C. Ovviamente non può mancare il mio telefono indispensabile per svolgere il mio lavoro di “Reporter in Action”, che vive le esperienze in primis in modo da potervele raccontare sudando e soffrendo come tutti gli altri bikers. Quindi meglio limitare il peso della borraccia al minimo necessario, tanto in salita berrò poco, e in discesa mai, le mani dovranno stare ben strette sul manubrio.

Il bello delle Marathon è che ad ogni ristoro si troveranno sali minerali ed acqua in abbondanza. Lo scenario è spettacolare, fatto di panorami mozzafiato a picco sul mare che si alternano a tratti nel bosco, caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea. Ma oltre alla concentrazione della gara necessaria per guidare il nostro mezzo, non dovremo mai dimenticare una delle regole fondamentali del ciclismo, ossia quella di “bere, bere, bere”, si perché il vero nemico delle Marathon possono essere i crampi, vista la lunghezza della gara e la durezza del percorso. Ma mi dovrò anche ricordare di mangiare sia barrette che assumere zuccheri con i gel, alternandoli con sali minerali e maltodestrine in borraccia e fiale di magnesio (a beneficio dei crampi) ed amminoacidi. Tutti prodotti per i quali mi affido ad Inkospor.

Ma questa è la mountain-bike e anche questo fa parte del prezzo da pagare per ricevere la medaglia commemorativa che ci verrà messa al collo all’arrivo.

Ad ogni ristoro mi faccio riempire la borraccia dai numerosi volontari elbani, tra cui molti ragazzini, gentili, veloci e pronti ad incoraggiarti. Quindi pensieri da una parte, capo basso e continuare a spingere. Già, poi mi ricordo che io devo anche documentare la gara, questi momenti sono fondamentali, e quindi mi fermo, metto giù la bici e cerco di aspettare il momento giusto per lo scatto che meglio possa raccontare questi passaggi e ricordi che rimarranno indelebili, per sempre!

Il tempo scorre, non importa, non sono qui per “fare” il tempo, ma per capire questa gara, capire perché tutti me ne parlavano in maniera entusiasta, capire perché tutti quelli che la fanno ci vogliono tornare. E tutto questo mi servirà a raccontare come mai in soli sette anni questo evento è cresciuto così tanto.



Ma tutta questa fatica non è sprecata, serve per farci godere dello scenario meraviglioso dell’Isola d’Elba. Nonostante il tentativo di risparmiarsi e non esagerare, sul finale la fatica comincia un po’ a farsi sentire, anche se devo dire che grazie al rifornimento offerto dai ristori dell’organizzazione assunti con regolarità non ho sintomi di crampi. La bella giornata di sole, ci dà qualche motivo in più per non mollare e resistere fino all’arrivo di Porto Azzurro.



Nel frattempo che i comuni biker stanno ancora soffrendo a metà percorso, gli Elite del Marathon non si sono risparmiati per niente, dove alla fine l’ha spuntata il fiorentino Francesco Casagrande (Cicli Taddei) in volata su Jacopo Billi (Scott Racing Team) e Massimo Rosa (Soudal Lee Cougan).

Nella gara al femminile è Chiara Burato che riesce a firmare l’albo d’oro della settima edizione della Conquistadores. A completare il podio, troviamo rispettivamente Debora Piana e la lituana Annabella Stropparo.

La festa della Conquistadores Cup si è conclusa al pomeriggio quando alle 14,30 erano in programma le premiazioni finali nel “Salotto dell’Isola d’Elba” di Porto Azzurro, una bellissima piazza sul porto, che come nei due giorni precedenti, si è riempita di bikers e famiglie al seguito.






Hotel e Residence Le Acacie Naregno


