Ancora un Mondiale Giornalisti in Germania falsato dalla gara all’interno della quale era stato inserito.

La location era spettacolare ed unica al mondo, il fantastico circuito del Nürburgring peccato che, come successe a Bad Dürrheim nel 2017, il suo inserimento all’interno della RadAmRing lo abbia reso un terno al lotto ed una corsa pericolosa “scansa birilli” !!!

Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi e Sportograf.

Per fortuna è stata una settimana con temperature miti, sempre intorno ai 20-25°C, quella che dal 20 al 24 luglio ha accolto la Nazionale Azzurra dei Giornalisti Ciclisti al circuito del Nürburgring noto im tutto il mondo per il suo autodromo dove la Formula 1 a scritto le più belle pagine dell’automobilismo mondiale. Per chi proveniva dal sud Europa, come noi italiani, è stato un sollievo lasciare i 40°C che hanno dominato i mesi di giugno e luglio per abbassare la temperatura di almeno 10-15 gradi.

La spettacolare ed immensa location dell’Autodromo del Nürburgring serviva anche da base sia per le conferenze stampa che per i cerimoniali di benvenuto e di saluto a tutti i partecipanti all’UCI WPCC (World Press Cycling Championship). Tra l’altro tutte le gare in programma, ossia la prova a sprint, la crono individuale e la gara in linea vedevano partenza e arrivo proprio dalla start/finish line del mitico autodromo tedesco sotto lo scenario delle immense tribune antistanti la pit-lane.

Tutto questo per la gioia di amici e familiari che viaggiavano al seguito dei partecipanti provenienti molte nazioni diverse. Tutti o quasi tutti erano rigorosamente muniti di maglia ufficiale della loro nazionale, con tanto di body per le gare contro il tempo e completino composto da pantalone più maglia per la gara in linea.

Sembrava di essere ad un vero e proprio campionato dei professionisti. La nazionale italiana dei giornalisti, presieduta da Roberto Ronchi, deve sicuramente ringraziare Cordiano Dagnoni (Presidente FCI) che si è adoperato anche quest’anno affinché i giornalisti ciclisti italiani arrivati al Nürburgring, ricevessero la divisa completa della Castelli, la stessa usata dalla Nazionale italiana dei professionisti.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring con la Nazionale Italiana

Chi aveva optato di unire l’agonismo al turismo era giunto in Germania con qualche giorno di anticipo oppure aveva programmato di trattenersi qualche giorno in più dopo le gare. Allungare la vacanza, arrivando in anticipo rispetto al weekend di gare, poteva essere utile anche per studiarsi il percorso della gara in linea che si sarebbe corsa sabato 23 luglio.

Peccato che però il circuito fosse interdetto alle bici fino al giorno delle gare, poiché era aperto solo ad auto e moto a pagamento 25,00 euro a giro (circa 20km). Un grande handicap che impediva di capire rischi, pericoli, giusti rapporti, ecc.. Davvero una tirata di orecchie agli organizzatori! Lo si poteva provare con la bici solo partecipando alla crono del venerdì sera che partiva alle 20,15 e si concludeva dopo le 21,00 non consentendo di recuperare per la gara in linea della mattina seguente.

Una vera pazzia che ha deluso molti di noi partecipanti! Una location da sogno spettacolare penalizzata da queste due assurde incongruenze: il divieto di prova del circuito in bici ed una crono posta in un orario assurdo, quasi da faro sulla bici.

Quindi senza poter provare il circuito in bici lo abbiamo fatto con la nostra auto, una utilitaria non da corsa visto che era consentito, ma ovviamente come non si riusciva a capire ne pendenze ne velocità in discesa, che poi risultavano essere con strappi fino al 18% in salita e velocità oltre i 90kmh in discesa.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring
Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring

Le nostre pedalate pre gara sono state solo lungo le bellissime campagne circostanti, dominate da immensi campi di grano e foreste gigantesche, tanto che pareva di essere sulle Dolomiti e in Toscana allo stesso tempo.

Abbiamo fatto i turisti, visitando il mitico castello di Nürburg, che dà il nome al circuito, e i piccoli borghi rurali come Adenau dove tutto è dedito al circuito con noleggi di auto sportive, bar, ristoranti, musei, B&B, ecc. ecc..

Ci siamo subito resi conto che quello del Nürburgring è un business che non ho mai visto né a Monza né al Mugello né ad Imola. Per questo abbiamo tanto da imparare dai tedeschi.

Il weekend di gare iniziava venerdì pomeriggio 22 luglio con la prova a sprint che si correva sulla distanza di 300mt, alla quale sarebbe seguita la sera a partire dalle 20,15 quella a crono sulla distanza di 20km, quelli appunto dell’anello del Nürburgring.  Mentre la gara regina del WPCC, che come sempre è rappresentata da quella in linea, si sarebbe corsa sabato 23 luglio alle 12,30. Il WPCC 2022 era stato inserito all’interno del RadAmRing, un evento molto noto in Germania composto da tutta una serie di gare, linea con varie distanze, 25km, 75km e 150km ossia un giro, 3 giri e 6 giri dell’anello del Nürburgring.

Ma anche gare di mountainbike e la famosa 24h sia su strada che Mtb che coinvolgono migliaia di persone, centinaia di camper e tende lungo il circuito ed una non stop di ciclisti lungo l’anello dell’antico tracciato di F1 che non si ferma mai per due giorni.

Un evento talmente noto e talmente di alto livello, tanto da far sì che anche qui, come alle più note manifestazioni ciclistiche su strada e mtb a livello europeo, ci fosse come agenzia ufficiale Sportograf con la sua squadra di esperti fotografi.

Quindi tutto molto bello e perfettamente organizzato per il RadAmRing che ospitava al suo interno anche il WPCC 2022, con tanto di zona expo, pasta-party, panini, birra in abbondanza (ovviamente), zona massaggi, transenne e striscioni, inclusi palloni da Giro d’Italia e tifo da Tour de France.

Ma l’unica grande, anzi enorme, pecca è stata quella di far partire la nostra gara in linea solo tre minuti dopo tutti gli altri. Veniamo al dunque: sabato 23 luglio alle 12,30 del pomeriggio in punto, partono tutte le gare mtb, strada, 24h ecc. e tre minuti esatti dopo parte il WPCC che dopo solo un paio di chilometri riprende gli ultimi delle gare precedenti, che giustamente vanno piano ed ovviamente sono i meno allenati ed i più tranquilli.

Come successe al RiderMan di Bad Durreim nel 2017, non mi perito a dirlo, vi erano degli accordi studiati a tavolino tra alcuni dei giornalisti tedeschi di casa più forti delle categorie M1 ed M2 ed alcuni dei loro connazionali all’interno della granfondo, tra cui anche compagni di team.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring

Detto fatto, i colleghi giornalisti tedeschi sopra citati, hanno volutamente aspettato i loro connazionali, che una volta congiunti a noi hanno fatto gioco di squadra fino alla fine, falsando completamente la nostra gara. Tra l’altro, si trattava di una prova in linea da disputarsi su un percorso duro di 75km, ossia tre giri del circuito fatto di tratti vallonati e strappi fino all’18%, con un totale di circa 1500mt di dislivello, 500mt + ad ogni giro.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring

Personalmente ho cercato di stare nelle prime posizioni fin dall’inizio, ma quando abbiamo raggiunto il plotone agguerrito di coloro che si contendevano la granfondo del RadAmRing mi sono reso conto che quella non era più una gara in linea tra un centinaio di giornalisti (come sempre) ma una granfondo in cui una volta mescolati non riuscivi più a sapere chi erano e soprattutto dove erano i tuoi avversari.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring

A meno che, come gli astuti colleghi tedeschi, non avessi una squadra che ti proteggeva, ti teneva avanti, ti aiutava e ti portava fino all’arrivo. Certo per fare ciò bisogna essere comunque bravi e forti, ma correre solo tra di noi gomito a gomito sarebbe stata un’altra cosa. Invece il gomito a gomito, anzi le spallate te le davi con altri che facevano un’altra gara, giustamente anch’essi la loro granfondo.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring

Va bene, noi italiani siamo abituati a destreggiarci e ad improvvisare. Ma tra di noi, chi comunque ha la fortuna di fare gare in circuito e granfondo, si è arrangiato sicuramente meglio di chi fa cinque gare l’anno. Non è per fare polemica, ma rimane sempre il fatto che si è trattato di una gara falsata.

Leonardo Olmi al Mondiale del Nürburgring

Il mio quinto posto mi soddisfa comunque molto, in quanto fare 32,5kmh di media su queste distanze e dislivello mi farà archiviare quella del WPCC 2022 nel circuito del Nürburgring come una delle gare più forti che abbia mai fatto in assoluto. A dimostrazione del fatto che avevo fatto un ottimo allenamento ed una meticolosa preparazione, per la quale non finirò mai di ringraziare il mio partner Inkospor per quanto riguarda l’integrazione alimentare.

Tornando alla mia gara credo che a 58 anni più di così non potevo fare, considerando anche il fatto che sono il più vecchio dei giornalisti nei primi dodici, con una differenza anche di oltre vent’anni d’età ed un piazzamento nei primi cinquanta assoluti della granfondo su oltre seicento. Inoltre, voglio aggiungere anche che se le categorie nei nostri campionati giornalisti non comprendessero fasce d’età di 15 anni, una cosa davvero ridicola ed assurda, a quest’ora di mondiali giornalisti nelle gare in linea del WPCC ne avrei già vinti cinque. Mi accontento dei due vinti nel MWC (Media World Cup) sia mtb che strada. Comunque rimane il fatto che mi sono, anzi ci siamo divertiti, non siamo professionisti e quindi bando alle ciance e ci diamo appuntamento per il WPCC 2023 al prossimo anno in Austria.

RadAmRing

Agenzia Foto: Sportograf

Ringraziamenti: Inkospor (integratori alimentari)

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