
L’olandese stabilisce anche il nuovo record di velocità media della corsa.

L’olandese Mathieu van der Poel si è fatto strada verso la sua prima vittoria alla Parigi-Roubaix domenica, lasciando i suoi rivali barcollanti con un attacco in solitaria di 15 km al termine di una gara tipicamente movimentata ne “L’Inferno del Nord”.
Van der Poel, del team Alpecin-Deceuninck, faceva parte di un gruppo di sette corridori che ha preso il controllo con 50 km dei 257 km rimanenti. Ha poi lanciato un attacco alla sezione in pavé del Carrefour de l’Arbre dopo che John Degenkolb (Team DSM) è caduto pesantemente e il suo principale rivale Wout van Aert (Jumbo-Visma) ha avuto una foratura.

Non c’è stato modo di fermare il 28enne Van der Poel mentre si allontanava sotto il sole verso il traguardo dell’iconico Vélodrome André-Pétrieux di Roubaix.
Nel secondo dei due giri intorno al circuito Van der Poel poteva permettersi di incitare gli applausi della folla mentre tagliava il traguardo per vincere una gara che sfuggì a suo nonno, l’illustre francese, Raymond Poulidor. Nella lotta per il secondo posto il suo compagno di squadra Jasper Philipsen ha battuto il connazionale Van Aert.
Philipsen e Van Aert hanno concluso con 46 secondi di ritardo. L’ex campione del mondo su strada Mads Pedersen è quarto con Stefan Kung quinto e l’italiano Filippo Ganna sesto.

La vittoria di Van der Poel a Roubaix rappresenta la sua terza Monumento, dopo aver vinto la Milano-Sanremo di quest’anno in modo dominante e anche il Giro delle Fiandre dello scorso anno.
Le dichiarazioni di Mathieu van der Poel ad Eurosport
“E’ stato uno dei miei giorni più belli in bici. Mi sentivo davvero forte e ho provato a fare un paio di attacchi prima, ma è stato davvero difficile far cedere i ragazzi.

“Nell’ultimo settore, Degenkolb ha avuto una caduta, poi ho dovuto colmare un gap da Wout e penso che avesse una gomma a terra. Mi sono ritrovato da solo davanti e ho guidato più forte che potevo”.
Van der Poel ha una certa simpatia per Van Aert con il quale, insieme a Tadej Pogacar, condivide una rivalità che è una delle più entusiasmanti da molti anni nel ciclismo maschile.

“Quando l’ho superato, il suo passo era basso. Sapevo che aveva problemi, ma non sapevo che fosse una gomma a terra. È un peccato, forse saremmo andati in due al traguardo”, ha detto. “È un peccato ma fa parte della gara. Hai bisogno di buona fortuna e buone gambe e oggi ho avuto entrambe le cose”.

fonte: TheGuardian.com / foto: Photopresse.be – AlpechinCycling – pagine social varie con autori vari (Grazie a Tutti)