Davvero sfortunata questa 1ma edizione della quarta prova del Giro del Granducato di Toscana 2016 (la terza agonistica) andata in scena domenica 29 maggio, che per la prima volta vedeva partenza ed arrivo dalla città di Fiesole
Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi, Tiziano De Cristoforo e Organizzazione
Il 2016, oltre a rimanere nella storia come l’anno in cui si è tenuta la prima edizione della Granfondo Città di Fiesole, verrà ricordato anche come l’anno in cui questa new-entry nel mondo delle granfondo è stata flagellata dal maltempo che domenica 29 maggio ha imperversato un po’ su tutto il nord e centro Italia.
Come ricordava l’Assessore allo Sport del Comune di Fiesole Francesco Sottili alla presentazione e la ricognizione del percorso fatta un mese prima: “… auguriamoci che il 29 maggio sia una splendida giornata come oggi e non accada come ai Mondiali di Ciclismo Firenze 2013, dove fu bello per tutta la settimana e piovve proprio la mattina della gara in linea Uomini Elite”. Detto e fatto, neanche a farlo a posta, il meteo ha si consentito agli oltre 600 partenti di partire asciutti, ma a poco più di un’ora dalla partenza è arrivato il diluvio universale, addirittura con cadute di alberi lungo il percorso, che per fortuna si sono verificate solo dopo il passaggio dei ciclisti.
Il gazzettino meteo, successivamente, ha anche riportato che nell’area di Pontassieve, ossia proprio dove transitava la gara, c’era stata una tromba d’aria! Un peggior esordio per lo sfortunato Stefano Casagrande, organizzatore dell’Asd Cycling Tuscany, non ci poteva essere!
Quello sprazzo di sole che alle otto del mattino faceva presagire ad una giornata primaverile che al massimo poteva dare adito a qualche temporale, ma niente di più, ha ingannato i più che sono partiti in versione estiva, senza manicotti, copriscarpe, antivento e mantellina. Tutti accessori d’abbigliamento che, trascorse una/due ore al massimo sarebbero stati molto utili.
Ad ingannare ciclisti ed organizzatori hanno contribuito quei nuvoloni neri ed il cielo grigio che erano verso Firenze, che la gara avrebbe solo sfiorato, durante il trasferimento, e non quel cielo traslucido che si intravedeva oltre la montagna fiesolana in quel del Mugello.
Quindi, come da programma e incitati dallo speaker ufficiale della manifestazione, Tiziano De Cristoforo, la gara parte alle 8,30 in punto con un trasferimento di 13 km che dalle Caldine (dove presso il Centro Sportivo Poggioloni del Fiesole Calcio si trovava la sede logistica con parcheggi, iscrizioni, area team, docce, premiazioni e pasta-party finale), seguendo la via Faentina, entrava nel capoluogo toscano con un giro di boa che da Piazza delle Cure, attraverso il Viale Volta, riportava il gruppo sulla via San Domenico alla volta di Fiesole.
Per evitare piede a terra ed ulteriori problemi, si è preferito dare il via con le moto che allungavano una volta raggiunta la piazza Mino da Fiesole di fronte al Palazzo Comunale con la stupenda Cattedrale di Fiesole alla nostra sinistra.
Tra gli ospiti d’onore, oltre all’ex pro Francesco Casagrande (nonché fratello dell’organizzatore e testimonial dell’evento) vi era anche il giovane Under 23 Vincenzo Albanese della Hopplà-Petroli Firenze, che l’anno prossimo passerà nel mondo dei professionisti.
I percorsi in programma erano tre, di cu due agonistici ed uno non competitivo: un Lungo di 115km e 2.282mt-dsl e un Medio di 92,5km per 1.736mt-dls; infine un Cicloturistico di 61km per 1.234mt-dsl. Oltre alla partenza ufficiale anche l’arrivo si trovava nella piazza di Fiesole che per la terza volta, ossia dopo il passaggio dei mondiali prima e l’arrivo di una gara dedicata alle ruote grasse poi (la B-King), vedeva anche l’arrivo di una granfondo su strada.
Un evento che è stato prima pensato da Stefano Casagrande (ex professionista su strada) e poi realizzato grazie al supporto del Comune di Fiesole ed in particolar modo dall’Ass. Francesco Sottili, che già avevamo visto impegnato in primis durante la gara di mountainbike.
Il bello di questa granfondo è che i due percorsi, medio e lungo, avrebbero proceduto di pari passo fino alla fine del medio, ossia la piazza di Fiesole, dove chi voleva cimentarsi nel lungo avrebbe dovuto procedere in direzione dello stesso tragitto fatto alla partenza (verso Vetta Le Croci – Olmo), ripercorrendo così la strada già fatta all’inizio quando il direttore di corsa, Luigi Perugini, aveva abbassato la bandiera a scacchi.
Cosa che, purtroppo, a causa del maltempo non è potuta avvenire. La decisione di sospendere la gara dopo l’arrivo del medio annullando il lungo, è stata presa da parte dello stesso Perugini, dopo essersi consultato con Casagrande. Decisione che è stata comunicata quando i primi corridori si trovavano a una decina di chilometri dall’arrivo. Mentre ai fini della classifica, invece di premiare i primi tre di categoria sarebbero stati premiati i primi sei, potendo ugualmente assegnare le maglie di leader dei due percorsi ricalcolando i punteggi.
Per cui, dopo la partenza ufficiale dalla piazza di Fiesole, questi primi 93 km (che poi, appunto, sono stati gli unici e uguali per tutti coloro che hanno finito la gara – poco meno della metà, circa 250 atleti) hanno visto procedere il gruppo ancora su strade asciutte lungo i mangia e bevi che per circa 9 km (pendenza max 9% – media del 3,2% – dsl 313) li portavano fino a Vetta le Croci – Olmo, da dove con una svolta a destra si entrava sulla via Faentina in discesa verso Polcanto. I primi che hanno subito provato ad allungare il gruppo sono stati Federico Pozzetto (Team Bike Racing), Antonio Valletta (Calibre Sport Racing Team) e Fabio Cini (Genetik Cycling Team) che guadagnavano poco più di un minuto sul resto del gruppo.
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Salita San Cresci dopo passaggio corsa
Come aveva pronosticato Francesco Casagrande durante la ricognizione del percorso (che al contrario avevamo fatto una giornata di sole stupenda) questa salita di 4 km, anche se tosta, pur potendo fare la differenza per la maggior parte dei granfondisti, non avrebbe fatto la selezione tra coloro che puntavano alla vittoria, ossia per questo gruppo di sette fuggitivi. Anche perché nel lungo tratto pianeggiante di 38 km che dalla fine della discesa di San Cresci portava verso la Rufina, Pontassieve e quindi Le Sieci, sui sette uomini al comando rientravano altri quattro atleti, tra cui Tommaso Cecchi, Emanuele Guidi e Alessio Gori della Genetik e Riccardo Tedesco del Freccia 18.
Ed è stato proprio lungo questo tratto che il meteo è cambiato con temporali ed acquazzoni intensi che rendevano le strade impraticabili anche per i più abili. Condizioni che hanno visto allungarsi la serpentina dei ciclisti in maniera spaventosa, con rallentamenti e gestione del traffico da parte degli organizzatori praticamente insostenibili. Le cadute a causa dell’asfalto viscido iniziavano a susseguirsi a carambola, richiedendo l’intervento dell’auto medica e di tutte e cinque le ambulanze in gara oltre a quelle di supporto nei paesi attraversati.
Una condizione che in poco tempo è degenerata senza responsabilità da parte dell’organizzazione, che come abbiamo detto sopra ha costretto il direttore di corsa Perugini a prendere la saggia decisione di interrompere la gara per tutti coloro che fossero giunti nella piazza di Fiesole, eliminando il percorso lungo. Ma se vogliamo, nella sfortuna, il fatto che il lungo per compiersi dovesse transitare dall’arrivo del medio, è stato un bene in quanto lo si poteva fermare subito. Immaginiamo cosa poteva succedere se il lungo stesse procedendo in tutt’altra direzione. Anche il carro scopa a seguito della gara ha contribuito a riportare all’arrivo coloro che si erano ritirati anzi tempo.
Tornando alla gara, gli “eroici” temerari della testa della corsa, che nel frattempo non sentivano né il freddo né tantomeno si facevano intimorire dall’asfalto su cui scorrevano fiumi d’acqua a causa della pioggia battente, si dirigono verso colui che in gergo ciclistico viene chiamato “Il Mostro”, ossia la strada in salita che dopo aver svoltato a sinistra da Le Sieci, attraverso Mulino del Piano, porta di nuovo a Vetta Le Croci, da dove eravamo passati a inizio gara.
Una salita, conosciuta anche come “La Panoramica” (la SP84) che parte in leggero falsopiano per poi raggiungere, nella parte finale, punte al 13%. La sua lunghezza è di 4,3 km e la pendenza media è del 9% per un dislivello totale di circa 400 metri. Il brutto di questa salita è che negli ultimi due chilometri ci sono tre rampe dritte dove sembra che in cima sia finita, e invece svolti e ti trovi un’altra rampa. Una salita che per molti, durante questa giornata di pioggia battente, forse è stata vista come un salvavita in quanto poteva dare la possibilità di scaldarsi.
All’attacco del Mostro rimangono in cinque al comando Casagrande, Cini, Lombardi, Nucera e Pozzetto, che di comune accordo arrivano fino a San Domenico dopo essere scesi dall’Olmo fino alle Caldine, quindi Pian del Mugnone ed aver fatto il breve ma tremendo strappo di trecento metri di Via della Badia dei Roccettini, con pendenze massime del 22,5%. Ma la salita non finiva qui, infatti, una volta rientrati sulla Via San Domenico con svolta repentina a sinistra, i cinque continuavano a salire affiancati per altri quattro chilometri fino a Fiesole.
Ed è qui che l’aretino Giovanni Nucera, dà la sua fiammata lasciandosi alle spalle rispettivamente l’ex pro Francesco Casagrande che non sembra fare la volata (e supponiamo fosse qua per allenare le sue gare di mountainbike, e non per una vittoria, visto che su strada da professionista ne ha tante e di memorabili), Federico Pozzetto a tre secondi e Davide Lombardi che completa il podio a cinque secondi.
Quindi Fabio Cini seguito dai suoi compagni di squadra Tommaso Cecchi e Alessio Gori, ottavo posto a Alessio Saccardi del Cycling Team Terenzi, nono Riccardo Tedesco del Freccia 18 e decimo Emanuele Guidi sempre della Genetik. Nella corsa in rosa, vince Annalisa Fontanelli del Team Bike Racing di Certaldo che sopravanza la sfortunata Chiara Turchi del Ciclo Team San Ginese rimasta vittima di una caduta già fin da inizio gara. Mentre la terza piazza va a Maria Elena Mastrolia dell’Asd La Fenice. Mentre tra le squadre, anche a questa granfondo la più numerosa è stata la “GS Cicli Gaudenzi”, seguita dal “Freccia 18-Il Gregario Cannondale” e terzo il “Team Bike Roi Certaldo”.
Chi è interessato a vedere il video della granfondo, con la regia di Massimo Biondi e il mio commento, potrà farlo sui canali e programmi sotto elencati, sia in diretta Tv per la Toscana e regioni limitrofe che in streaming, a partire da oggi mercoledì 1° giugno ore 20,30, con ripetizione regolare solo per il canale 616 Gastone Nencini.
Programmi e Tv dove andremo in onda:
Gastone Nencini (ch 616): Sprint, merc. ore 20,30 (a ripetizione nel mese di giugno)
Teleregione (ch 86 + diretta streaming): Pedalando, giov. 20,00
TV Prato Sport 1 (ch 212 + diretta streaming): Velò, ven. 21,00
Classifiche:
Granfondo Città di Fiesole
www.granfondocittàdifiesole.it
Sponsor:
– Marchesi Mazzei
– Bieffe Servizi
– Unicoop (Caldine)
– Saco Fibre
– Inkospor
– WD 40
– Prinz
– Giro del Granducato di Toscana
– Comune di Fiesole
Giro del Granducato di Toscana
1°_Green Fondo Paolo Bettini, 10 Aprile (agonistica+cicloturistica)
2°_Grand Tour Val di Merse, 24 Aprile (cicloturistica)
3°_Granfondo della Vernaccia, 8 Maggio (agonistica+cicloturistica)
4°_Granfondo Città di Fiesole, 29 Maggio (agonistica+cicloturistica)
5°_Chianti Classic, 2 Giugno (cicloturistica)
6°_Granfondo Mario Cipollini, 5 Giugno (agonistica+cicloturistica)
7°_Granfondo Colli del Tartufo, 25 Settembre (cicloturistica)
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