Sono state le strade della soleggiata isola di Creta (in Grecia) che con base sul mare di Agios Nikolaos, hanno portato giornalisti da ogni parte del mondo a partecipare al 17mo UCI World Press Cycling Championship (WPCC)
Testo di Leonardo Olmi, foto e video di Leonardo Olmi, Manolis Skyvalos, Du Lac Hotel e Yiannis Motsis
È stata una settimana di caldo e di sole, con temperature sempre intorno ai 24°C, quella che dal 28 settembre al 2 ottobre ha accolto la Nazionale Azzurra dei Giornalisti Ciclisti sulla splendente isola di Creta in Grecia. Temperature ideali per andare in bicicletta, oltre che per godersi il mare e la spiaggia che fronteggiavano i tre alberghi della Dessole Hotels (Coral, Hermes e Mirabello), una location molto azzeccata, scelta dagli organizzatori per ospitare tutte le Nazionali. La location serviva anche da base sia per le conferenze stampa che per i cerimoniali di benvenuto e di saluto a tutti i partecipanti all’UCI WPCC (World Press Cycling Championship). Tra l’altro, sia la prova a Sprint che quella a cronometro individuale, vedevano la partenza proprio sulla strada lungomare antistante gli hotel, per la gioia di amici e familiari che viaggiavano al seguito dei partecipanti provenienti da più di dieci Nazioni diverse. Tutti rigorosamente muniti di maglia ufficiale della loro Nazionale, con tanto di body per le gare contro il tempo e completino pantalone più maglia per la gara in linea. Sembrava di essere ad un vero e proprio campionato dei prof.
La Nazionale italiana dei giornalisti, presieduta da Roberto Ronchi, deve sicuramente ringraziare Renato di Rocco (Presidente FCI) che si è adoperato affinché i Giornalisti Ciclisti italiani arrivati a Creta, ricevessero la divisa completa della Castelli, la stessa usata dalla Nazionale italiana dei prof.
Chi aveva optato di unire l’agonismo al turismo era giunto sull’isola con qualche giorno di anticipo oppure aveva programmato di trattenersi qualche giorno in più dopo le gare. Oltre che per godersi un po’ di mare e fare il turista, visitando chiese e monasteri, allungare la vacanza arrivando prima poteva essere utile anche per studiarsi il percorso della gara in linea, che si sarebbe corsa domenica 2 ottobre.
L’organizzazione, Sport Tours Hellas, aveva infatti messo a disposizione dei giornalisti delle guide locali con escursioni anche per le famiglie, non solo dedicate alla bicicletta. Le strade ed il traffico della città di Agios Nikolaos non erano sicuramente all’altezza di quelle che si competono ad una gara ciclistica su strada e ad un Campionato del Mondo, seppur dei giornalisti, ma dopo varie ricognizioni si riusciva a prendere confidenza anche con il ciclismo alla greca, in mezzo ad uliveti infiniti, che assomiglia molto di più al nostro eroico di un tempo, che a quello fatto con delle specialissime in carbonio.
Dobbiamo dire che anche la popolazione locale non è molto abituata a veder sfrecciare gente che pedalando riescono ad andare più veloci di un vecchio motorino a due tempi. Ma sono comunque accorsi numerosi ai bordi strada nei quattro giorni di gare incitando, oltre che ai loro connazionali dalle maglie bianco-blu con la scritta Hellas, anche tutti gli altri corridori, con molto spirito sportivo. Quindi anche io programmo di arrivare qualche giorno prima sull’isola, in modo da avere tutto il tempo necessario per provare il percorso della gara in linea, quella sulla quale puntavo tutto. Mirando a fare un ottimo risultato non potevo non portare la mia S-Works Tarmac nuova di pacca con cambio elettronico. Per fare questo mi sono avvalso dei consigli tecnici della Cicli Taddei, di Santa Croce sull’Arno (PI), mio fedele partner sia sulle gare su strada che quelle di mountainbike, per capire come smontare e rimontare i cavi del mio Durace.
Una volta capito questo poi dovevo essere sicuro di usare una valigia rigida idonea al trasporto, per questo devo ringraziare i fratelli Valerio ed Alessio Lenzi, della Lenzi-Bike di Prato, che fornendo da anni un servizio di valigie portabici a noleggio per viaggi in aereo, mi hanno voluto aiutare fornendomi l’involucro ideale per non rovinare la mia specialissima, che ovviamente volevo ritrovare integra sia all’andata che al ritorno. Anche se il viaggio poteva sembrare complicato, l’ho quasi trovato più semplice di una lunga trasferta in auto, come quella che ad esempio abbiamo affrontato l’anno scorso per raggiungere il Belgio (15 ore d’auto), poiché mi è bastato raggiungere Milano Malpensa, avvalermi del servizio di Carvalet, offerto da ParkinGO, dove l’autista mi è venuto a ritirare l’auto all’andata e me l’ha fatta ritrovare al ritorno davanti al gate della EasyJet; veramente niente di più facile, comodo ed economico.
Il lungo weekend di gare è iniziato giovedì 29 settembre dal lungomare di Agios Nikolaos, con la prova dedicata ai 300 metri dello Sprint, che ha visto salire subito sul podio ben tre Azzurri: Daniele Baldini ed il Presidente della AGCI (Ass. Giorn. Ciclisti Ita.) Roberto Ronchi, che hanno conquistato la medaglia d’argento rispettivamente nelle categorie M2 ed M3; l’oro ci ha invece pensato la svizzera del Canton Ticino, Valentina Tanzi, a prenderselo tra le donne. Il giorno seguente, venerdì 30 settembre, è andata in scena la cronosquadre, inserita per la prima volta quest’anno, dove l’Italia ha schierato due squadre che hanno concluso al quinto posto con il Blue Team, ed all’ottavo con il team Speranze.
Sabato 1 ottobre, si è invece corsa la prova contro le lancette, una crono di circa 7 km che il regolamento voleva fosse fatta con bici da strada normali. Il via veniva dato dalla piazza centrale vicino al laghetto di Agios Nikolaos, dalla quale si procedeva verso nord, facendo tutto il bellissimo lungomare, con arrivo in salita piuttosto duro con pendenze che nell’ultimi due chilometri sfioravano anche il 9%; quindi più una cronoscalata che una crono classica. Il caldo delle tre del pomeriggio, orario non proprio adatta ad una crono, seppur ventilato, non ha impedito ai giornalisti ciclisti di darsi battaglia fino in fondo, con Valentina Tanzi (soprannominata per l’occasione Dama Celeste per via della capigliatura colorata) dalla Svizzera, portare a casa un’altra meritata medaglia, anche se d’argento.
Infine, siamo arrivati al grande giorno, domenica 2 ottobre, quello che alcuni colleghi, scherzosamente parlando, avevano chiamato “Olmi Day” visto che il sottoscritto puntava tutto sulla gara in linea e quindi si era risparmiato la gamba non partecipando alle gare precedenti, su cui sicuramente poteva arrivare qualche medaglia. Quella della gara in linea sarebbe stata una prova da disputarsi su un circuito di 22km (per 300mt di dsl a giro) da ripetersi tre volte nelle categorie M1 ed M2 (che partivano assieme), e due volte per Donne ed M3 (che partivano cinque minuti dopo).
Ovviamente quella della gara in linea era la più attesa e la più prestigiosa, quella per la lotta alla maglia iridata più ambita da tutti. La partenza era fissata per le 10 del mattino, sempre dal fantastico scenario colorato da barchette e ristorantini del laghetto interno ad Agios Nikolaos. Tra tutti i giorni, quello di domenica 2 ottobre, è stato, per fortuna, il migliore, poiché ha accolto i giornalisti al risveglio del mattino con condizioni ideali a livello di temperatura e vento, che finalmente si era placato rispetto a inizio settimana.
A colazione era tutto un parlottare sulle tattiche di gara, stravolte da quella che poteva essere una gara con o senza vento. Chi aveva portato con se un solo paio di ruote non aveva scelta, mentre io, che puntavo tutto sulla gara in linea, grazie al supporto di Blow Racing Wheels (dell’amico Maurizio La Pira in S. Casciano in Val di Pesa – FI) avevo la possibilità di scegliere tra un alto profilo di 55mm o un più basso profilo da 33mm, entrambe di ultima generazione con disegno della pancia over-size a “U” e sezione da 25mm con tubolari dello stesso diametro.
Dopo le varie prove, visto che il circuito era composto da un tratto di falsopiano a salire di 5km, seguito da una salita di 7km con pendenze che variavano dal 3 all’8%, quindi una discesa di 10km veloce e tecnica, ho optato per una 55mm sul posteriore ed una 35mm sull’anteriore. Soluzione che alla fine dei conti si è rivelata ottima!
Ma tornando alla gara, domenica mattina 2 ottobre non c’era tempo per pensare, via a colazione il prima possibile e poi fuori per il riscaldamento. Ma prima controllo di aver messo sali e maltodestrine nelle borracce e di aver preso gel, barretta e altri integratori della Inkospor, che avrei usato durante la gara. Foto ricordo di gruppo e via allo schieramento di partenza, che per fortuna ci ha accolti con un cielo azzurro senza nuvole e senza vento. Dopo il foglio firma, procediamo ad andatura regolare per circa 10km fino al paese di Lymnes, dove sarebbe stato dato il via ufficiale. Da qui gli ultimi momenti di tensione e poi la bandiera a scacchi che si abbassa. Pronti via a tutta, ma veramente a tutta! Da Lymnes per circa tre chilometri fino a Neapolis, dove ci sarebbe stato l’arrivo ufficiale della gara in linea.
Dopo il passaggio da Neapolis, va via subito una fuga composta da due giovani atleti 25enni della M1, il belga Van Nieuwenhuise e l’inglese Poulton, seguiti dal sottoscritto ed il belga De Clercq (che nei giorni precedenti aveva già conquistato l’oro nello Sprint e nella Crono individuale). Controllo continuamente cuore e watt sul mio I-Bike Newton+6 per non andare fuori giri, ricordando i preziosi consigli di due amici ex pro, i fratelli Stefano e Francesco Casagrande, con i quali mi ero allenato nei due mesi precedenti.In fondo alla discesa del primo giro seguo Van Nieuwenhuise che era piombato giù come un missile, approfittiamo del vantaggio sul falsopiano seguente per provare una fuga a due, ma i tatticismi iniziano a farsi avanti, con il giovane belga che viene richiamato agli ordini dal connazionale più anziano De Clercq, il quale evidentemente puntava a fare una doppietta belga.
Quindi nessuno va via e questo favorisce il rientro dell’olandese Driessen che di passo rientra su di noi. Le sue doti da sprinter non lo facilitano sulla salita al secondo passaggio, ma la sua esperienza e furbizia nello stare sempre a ruota senza mai dare un cambio lo aiutano a non perdere le ruote. Così anche al terzo ed ultimo giro, dove noi quattro al comando cadiamo nella trappola della “scena” intrapresa fin dall’inizio dall’olandese, che pareva non arrivare in fondo alla gara.
A due chilometri dall’arrivo rientra un altro M1, il tedesco Müller-Schell, uscito dal gruppo al nostro inseguimento che con la sua presenza ingarbuglia ancor di più le carte. Ad un chilometro dall’arrivo, con curve in salita al 6/7 %, procediamo a bassa velocità tutti con mani basse sul manubrio cercando di studiarci a vicenda nelle due categorie. C’è in ballo una maglia iridata ed una medaglia d’oro, i metri scorrono e la distanza che ci separa dallo striscione d’arrivo, posto al centro la piazza di Neapolis, si accorcia sempre di più.
Approfitto della mia dote sullo scatto in salita e parto: stacco De Clercq e tutti i giovani della M1, tiro dritto pedalando a mano basse sul manubrio e scalo prima un dente e poi un altro, imposto da solo la curva a novanta gradi ai meno 100 dall’arrivo, poi una moto che mi rallenta mi fa rimettere improvvisamente a sedere, la sella prende un colpo e si abbassa, mi volto e vedo una sagoma grigia, quella dello sprinter olandese che non ha mai tirato un metro. Mi affianca ai meno 50, mi supera, provo a rilanciare ma le gambe non rispondono e lui vola verso il traguardo. Sono affranto poiché mi ero preparato e sacrificato come non mai, e questa medaglia d’argento non mi ripaga a dovere, ma sono orgoglioso di aver combattuto come un leone fino alla fine, senza essermi mai nascosto ed aver collaborato onorando così la maglia azzurra che ho indossato. Questo mi ha consentito di affrontare il podio a testa alta anche se sul secondo scalino.
Sfortunato Baldini che ha rotto il cambio, ma ottimo l’argento conquistato dalla Dama Azzurra Tanzi tra le donne. L’Italia chiude questo appuntamento Mondiale con bilancio abbastanza positivo composto da un carniere ricco di ben 6 medaglie.
Un grande complimento va all’organizzazione per aver assistito tutte le gare grazie ai volontari e alle forze di polizia, specie nelle gare in linea dove le scorte tecniche erano fornite di bottigliette d’acqua in abbondanza con le quali rifornivano a richiesta i ciclisti.
Un doveroso grazie anche all’assistenza fornita da Manolis Skyvalos che tramite il suo negozio Skybalos di Agios Nikolaos ha fornito assistenza a tutti i giornalisti ciclisti prima e durante le gare, con bici a noleggio e pezzi di ricambio.
Video della gara / Video of the race:
https://www.youtube.com/watch?v=OD982ZNaJog
UCI WPCC (World Press Cycling Championship)
Sports Tous Hellas
https://sportstourshellas.com/
Dessole Hotels Creta
Skybalos (Bike Shop)
di Manolis Skyvalos
Agios Nikolaos, Creta, Grecia
https://www.facebook.com/manolis.skyvalos?fref=ts
Tel. +30 28410 89089 – mob. +30 6977. 185834
Ringraziamenti:
Blow Racing Wheels (di Maurizio La Pira)
per avermi fornito le ruote in carbonio Blow SpeedCore 55mm e 35mm
San Casciano Val di Pesa (FI) – tel. 055 822.9969 – cell. 335 620.5188
Cicli Taddei (di Stefano Taddei)
per avermi supportato nell’assistenza alla mia Specialized S-Works
Santa Croce sull’Arno (PI) – www.taddeimotocicli.it – tel. 0571 30.780
Inkospor (integratori alimentari)
Per avermi fornito la linea completa X-Treme dei loro prodotti
Lenzi Bike
Per avermi fornito la valigia a noleggio per trasporto bici in aereo
I-Bike (ciclocomputer)
Per avermi offerto il Newton+6 e l’assistenza in italiano sul prodotto
ParkinGO
Per avermi offerto il servizio di Carvalet all’aeroporto di Milano Malpensa
CLASSIFICHE
SPRINT M1 (21-44 anni): 1. Poulton (Gbr), 2. Müller-Schell (Ger), 3. Manset (Bel). M2 (45-59 anni): 1. De Clercq (Bel), 2. Baldini (Ita), 3. Anesiadis (Gre). M3 (60 e oltre): 1. Panagiotis (Gre), 2. Ronchi (Ita), 3. Bazan (Ger). Women: 1. Tanzi (Ita), 2. Ejsmont (Pol), 3. Minenkova (Rus)
CRONOMETRO INDIVIDUALE M1: 1. Müller-Schell (Ger), 2. Poulton (Gbr), 3. Manset (Bel). M2: 1. De Clercq (Bel), 2. Anesiadis (Gre), 3. Jekubzik (Ger). M3: 1. Panagiotis (Gre), 2. Rupp (Ger), 3. Bazan (Ger). Women: 1. Garus (Ger), 2. Tanzi (Ita), 3. Ejsmont (Pol).
STRADA M1: 1. Van Nieuwenhuise (Bel), 2. Poulton (Gbr), 3. Müller-Schell (Ger). M2: 1. Driessen (Ned), 2. Olmi (Ita), 3. De Clercq (Bel). M3: 1. Panagiotis (Gre), 2. Rupp (Ger), 3. Bazan (Ger). Women: 1. Garus (Ger), 2. Tanzi (Ita), 3. Chryssou (Gre).
CRONOMETRO A SQUADRE 1. Belgio, 2. Mista Grecia/Gran Bretagna, 3. Wpcc (Russia/Germania/Spagna)
IL MEDAGLIERE (individuale) 1. Germania 11 (3-3-5) 2. Grecia 6 (3-1-2) 3. Belgio 6 (3-0-3) 4. Italia 6 (1-5-0) 5. Gran Bretagna 3 (1-2-0) 6. Polonia 2 (0-1-1) 7. Olanda 1 (1-0-0) 8. Russia 1 (0-0-1) IL MEDAGLIERE DOPO 17 MONDIALI 1. Italia 99 (32-35-32) 2. Germania 74 (32-21-21) 3. Olanda 34 (17-10-7) 4. Austria 30 (13-10-7) 5. Belgio 42 (12-14-16)
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