Una Granfondo Strade Bianche by Trek “Epica” che rimarrà nella storia e nel cuore di chi l’ha fatta

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Pioggia, vento e freddo hanno fatto vivere agli oltre 5000 cicloamatori un’esperienza unica, che ha trasformato la paura di non farcela in una gioia immensa per avercela fatta, una volta giunti in Piazza del Campo a Siena.

Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi, Organizzazione e Sportograf.

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Il 2017, oltre a rimanere nella storia come l’anno in cui si è tenuta la seconda edizione della Granfondo Strade Bianche by Trek, verrà ricordato anche come l’anno in cui questa new-entry nel mondo delle granfondo è stata flagellata dal maltempo che domenica 5 marzo ha imperversato un po’ su tutto il centro Italia.P1080092 copy Le previsioni non promettevano niente di buono, e come annunciato la pioggia battente è arrivata proprio pochi attimi prima della partenza, nel momento in cui si schieravano alla Fortezza Medicea di Siena i numerosi Vip.

Un parterre davvero importante, quello della GF Strade Bianche by Trek, che ha visto schierarsi sotto lo striscione della Trek tutta una serie di ex Campioni del Mondo, Campioni Olimpici, vincitori del Giro d’Italia e di Grandi Classiche.

Al fianco di Fabian Cancellara (testimonial della Trek) infatti, oltre agli uomini del Team Trek-Segafredo si sono affiancati anche Paolo Bettini, Alessandro Ballan, Ivan Basso, Andrea Tafi, Johan Museeuw e Alessandra Cappellotto. Presenti sotto la pioggia battente anche il Direttore Generale di RCS Sport, Paolo Bellino, accompagnato dal Sindaco di Siena Bruno Valentini e l’Assessore allo Sport Leonardo Tafani.P1080135 copy Quindi, come da programma e incitati dallo speaker ufficiale di RCS Paolo Mei (al cui microfono il giorno prima avevano parlato da Sagan a Nibali, fino ai vincitori Kwiatkowski e Longo Borghini della Strade Bianche Pro), la gara parte dalla Fortezza Medicea alle 9,00 in punto con un trasferimento fino al chilometro zero, dove una volta usciti da Siena sarebbe stato dato il via ufficiale.

I percorsi in programma erano due, un Lungo di 130km e 1.350mt-dsl e un Medio di 77km per 950mt-dls. Il bello di questa granfondo è che il percorso lungo avrebbe coinciso con quello fatto dalle Donne Élite il giorno precedente, ossia un tracciato molto mosso e ondulato sia sul piano planimetrico che altimetrico, privo di lunghe salite, ma costellato di strappi più o meno ripidi specie su sterrato._FFN6236 copyNel complesso erano presenti circa 30 km di strade sterrate divise in 8 settori (ed anche questi erano tutti in comune con la corsa maschile dei Pro) con un fondo ben tenuto, ben battuto, privo di incursioni erbose e con scarso brecciolino sulla superficie._FFS9872 copy Ma tutto ciò è stato ovviamente vanificato dalle terribili condizioni meteo che a causa della pioggia ha reso il fondo fangoso, con pozze d’acqua, che ha complicato la vita di quei coraggiosi eroi che, oltre a dover combattere con il freddo, dovevano lottare anche con le condizioni precarie di guida della loro bici.3_FFS9634 copy Delle condizioni in cui difficilmente si vedono pedalare gli stessi professionisti, forse molto simili a quelle di una Roubaix bagnata in cui i ciclisti si trasformano in delle vere e proprie maschere di fango._FFS9883 copy E così è stato alla Granfondo Strade Bianche che di bianco, domenica 5 marzo, ha conservato solo il nome, visto che il colore dominante sulle divise, le facce e le bici dei ciclisti era per tutti lo stesso, il marrone del fango._FFS9888 copy Mi sembrava quasi di stare all’ultima edizione della Hero (la gara di mountainbike più dura al mondo, che si svolge ogni anno a Selva di Val Gardena) dove nel 2016 la pioggia che si abbatté sulla gara trasformò i bikers in delle vere e proprie maschere di fango.

Ma anche per quella granfondo, il nome non è un caso, e proclama chi la finisce “Eroe”, con tanto di medaglia al collo messa da parte della Miss; un suggerimento che potremmo dare agli organizzatori per le prossime edizioni della GF Strade Bianche._FFS0017 copy E un po’ come di consuetudine per tutte le Granfondo che si corrono sulle strade delle Classiche dove, il giorno prima o più spesso quello successivo, corrono i Pro (vedi Giro delle Fiandre, Roubaix o Milano-Sanremo) anche qua i ciclisti, viste le difficoltà in programma, si sono dovuti attrezzare con più camere d’aria di scorta, bombolette di fast, borsette sottosella o su tubo orizzontale per avere gel e barrette extra, ma più che altro, viste le condizioni meteo, domenica 5 marzo era indispensabile una mantellina in Gore-Tex.P1080315 copy Secondo me erano d’obbligo anche copri scarpa antipioggia, oltre a manicotti e gambali, ma ho visto che molti non li avevano e sono partiti senza. Sicuramente non tutti siamo uguali e quindi il nostro fisico reagisce in maniera diversa da caso a caso con freddo e pioggia, ma come c’era da immaginare molti non sono partiti e qualcuno si è dovuto ritirare.P1080236 copy Chi comunque ha terminato la gara (visto che poi sul finale i percorsi lungo e medio si ricongiungevano) quando è rientrato a Siena, dopo qualche chilometro intorno alla periferia oltrepassava, a 900 metri dall’arrivo, la famosa Porta di Fontebranda, caratterizzata dal tipico lastricato sul quale, il giorno prima, erano transitati i Campioni e i loro idoli.P1080263 copy E qui, come per incanto, non si sentiva più né la fatica né il freddo, l’adrenalina saliva a mille, semplicemente perché si aveva la possibilità di pedalare sul mitico strappo finale, quello che di solito fa la differenza nella gara dei loro miti, con tanto di tifo del pubblico a bordo strada.

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Ricordo che qui la pendenza supera il 10% fino a raggiungere punte del 16%. Ma una volta in cima a questa rampa micidiale, e in questo caso pure scivolosa, si svoltava a destra, con un angolo secco di novanta gradi in via delle Terme.P1080224 copy Da qui in avanti ci separavano solo 500 mt dall’arrivo con tutta una serie di svolte tra i vicoli e le viuzze di Siena che preannunciano quello che sarà il tanto sognato e desiderato arrivo in Piazza del Campo.

Una piazza famosa in tutto il mondo, non solo per la sua arte e storia, ma soprattutto per il Palio, dove proprio come nella corsa di cavalli più antica del mondo, si pedala sulla curva di San Martino, in leggera discesa, prima di passare sotto quell’arco dove il giorno prima era passato (per la seconda volta in carriera) Michal Kwiatkowski.P1080293 copy E dove ha lasciato il segno anche quel mito di nome Fabian Cancellara, che le mani in Piazza del Campo le ha alzate per ben tre volte nella sua Carriera. Ossia le tre vittorie nella Classica del Nord più a Sud d’Europa che hanno fatto si che al campione svizzero l’organizzazione assegnasse, il giorno precedente, un tratto di strada bianca.

Quello di Monte Sante Marie, con tanto di monumento e celebrazione ufficiale. Un grandissimo Fabian Cancellara che ha voluto pedalare sul percorso medio a fianco di tanti cicloamatori.

Così come ha fatto l’amico Matteo Marzotto, grande appassionato di ciclismo, che insieme a Iader Fabbri (nutrizionista della Nazionale Italiana di Ciclismo – www.iaderfabbri.com) ha voluto fare questa seconda edizione della GF Strade Bianche come allenamento in vista della Cape Epic, gara a coppie di mountainbike a tappe di una settimana, che si svolgerà in Sudafrica dal 19 al 26 marzo.P1080341 bis copy Devo dire che all’arrivo ho assistito a scene davvero memorabili che fanno capire come la passione verso questo sport sia unica e incomparabile ad altri, dove alla fatica che comporta praticarlo, domenica 5 marzo si è aggiunto una notevole difficoltà legata al freddo ed alla tecnica di guida.P1080354 copy A testimonianza di questo ci sono scene come quelle di molti che tiravano fuori il cellulare dalla tasca e, tenendo il manubrio con una mano sola sul lastricato di Piazza del Campo, volevano a tutti i costi immortalarsi con la faccia infangata mentre tagliavano il traguardo; altri che si fermavano sotto l’arrivo e giravano la loro bici a 360°, su cui era montata una cam, per riprendere quella piazza famosa in tutto il mondo che il giorno prima era andata in onda sulle Tv di tutto il globo;

oppure coloro che, come Cancellara l’anno scorso, alzavano con le braccia la loro bici in segno di vittoria. Ma mi hanno colpito anche sia un ciclista proveniente da Dubai che dal deserto era venuto fin qua per pedalare sulle crete senesi ed un belga che, dotato di bici con freni a disco e copertoni da 30” stile Eroica, era rimasto esterrefatto da questa manifestazione.

Nonostante l’organizzazione curata da RCS Sport e RCS Active Team sia stata, come volevasi dimostrare, impeccabile, la manifestazione è stata portata a termine regolarmente nonostante un tentativo di sabotaggio, nella prima parte di gara, a causa della presenza sul percorso di filo spinato, chiodi oltre che il furto di parte della segnaletica.

Questa situazione ha causato inoltre la foratura e la caduta di alcuni atleti, oltre che alla foratura di quattro mezzi dell’organizzazione preposti all’assistenza dei cicloamatori. Al termine della gara, dopo le ultime foto ricordo ed i selfie in Piazza del Campo, tutti i partecipanti ed i loro accompagnatori hanno potuto godere presso la Fortezza Medicea del tradizionale pasta-party, che per l’occasione ha incluso i tipici Pici all’Etrusca e della buonissima porchetta toscana.

Anche il pacco gara era ricco di prodotti offerti dagli sponsor, tra cui gli integratori della NamedSport, bibite RedBull e Sangemini, pasta e cioccolato fondente, oltre alla tanto ambita maglia commemorativa prodotta da Sportful.P1080425 copy Per la cronaca, la Granfondo è stata vinta da Roberto Cesaro (Team Falasca Zama Animabike) che sullo strappo finale di Fontebranda è riuscito a staccare Marco Morrone (Team Cannondale Gobbi FSA), a cui è seguito Ivan Ostolani (MC Cycling Time).

Tra le donne, nonostante un inconveniente tecnico al deragliatore che dopo 50km l’ha costretta a pedalare solo con la corona da 34 denti, ha vinto Simona Parente (Team Isolmat) con un vantaggio di 13min su Alice Donadoni (Team Morotti Bike) che a sua volta ha staccato di ben 17min Claudia Gentili (Team Giletti).

Nel Medio ha dominato Fabio Fadini (Team Morotti Bike), su Marco Spada e Silver Lazzari (Rock Racing). Tra le donne ha invece avuto la meglio su tutte Astrid Schartmüller (Alpilatte B.R. Pneu Zanè) su Chiara Ciuffini (Bikeland Team Bike) e Annalisa Fontanelli (Ciclosport Poggibonsi)._FFS9633 copy Vi ricordo che il servizio fotografico ufficiale della gara è stato realizzato dall’agenzia Sportograf www.sportograf.com . Tutti i partecipanti della GF Strade Bianche, possono acquistare le loro foto e video tramite l’efficientissimo sito, che fin dal lunedì sera aveva già reso disponibile il pacchetto comprendente stupende immagini scattate da esperti fotografi nei punti più strategici del percorso.

Dopo il grande successo della Gran Fondo Strade Bianche, ecco i prossimi appuntamenti targati RCS Sport e RCS Active Team:

  • Domenica 28 maggio Giro d’Italia Team Time Trial, prova cronometro a squadre sullo stesso percorso dell’ultima tappa del Giro d’Italia professionisti
  • Domenica 23 luglio Gran Fondo Sestriere Colle delle Finestre
  • Domenica 8 ottobre Gran Fondo Il Lombardia (scontistica per il primo mese dopo l’apertura delle iscrizioni per chi ha partecipato alla Gran Fondo Strade Bianche)

Le iscrizioni alle tre prove verranno aperte la prossima settimana sul sito www.gfstradebianche.it

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Classifiche:

https://www.endu.net/events/gran-fondo-strade-bianche#/results

Granfondo Strade Bianche

www.gfstradebianche.it

logo3

RCS Sport

http://www.rcssport.it

rcssport

RCS Active Team

http://rcsactiveteam.it

rcsactive

Servizio Fotografico Ufficiale – Sportograf

www.sportograf.com

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PhotoGallery

 

 

 

 

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