Dal 21 al 25 aprile, l’Isola d’Elba ha visto svolgersi l’evento che sta diventando un appuntamento da cerchiare in rosso sul calendario per gli amanti Triathlon Cross.
Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi e Germano Pigozzo.
Dopo l’esperienza più che positiva ed entusiasmante dell’anno scorso dove, grazie a Renzo Straniero di Spartacus SportEvents, ebbi modo di partecipare come giornalista per raccontare l’Elba Iron Tour Road, ossia l’evento con bici da strada, come potevo mancare a quello dedicato alla mountainbike di quest’anno. Un evento ancora giovane, in quanto, mentre quello su strada si avvia alla sua decima edizione, per questo Triathlon Cross si trattava solo della sua terza edizione. Dato che noi di Cycling360.net vogliamo raccontare, come dice il nostro slogan, Ciclismo a 360 gradi, ossia tutto ciò che gira intorno alle due ruote a pedale,
spaziando anche nella multi disciplina, ci siamo muniti di muta, bici e scarpe da corsa ed abbiamo preso un traghetto per l’Elba dove potevamo provare in prima persona questa fantastica esperienza, in modo da raccontarvela al meglio da veri protagonisti.
L’evento, seppur giovane, ha pure suscitato l’interesse del programma Icarus di Sky-Sport che era presente sull’isola con tanto di droni e GoPro che a turno sono state montate su vari atleti, tra cui anche sul nostro petto durante una frazione di mountainbike e sulla nostra schiena in quella di nuoto. Questa tipologia di gara a tappe è talmente interessante e particolare da aver coinvolto anche la Federazione Italiana Triathlon, che attraverso il Progetto Cross Triathlon ha convocato sull’isola i migliori atleti e le migliori atlete di questa specialità, sotto la supervisione del suo coordinatore Massimo Galletti, che ha dichiarato:
“Questo genere di gare a tappe ha certamente condizionato la gestione della competizione da parte degli azzurri in raduno sull’isola d’Elba dove l’obiettivo principale era quello di portare a termine col massimo risultato finale le cinque tappe del tour, tenendo anche in considerazione il periodo in cui si è svolto l’evento e l’assoluta durezza dei percorsi che hanno messo a dura prova la tenuta degli atleti.” E noi aggiungiamo che se i percorsi erano duri per degli atleti giovani e forti, come i ragazzi e le ragazze della Nazionale, figuriamoci per noi amatori.
Con dei numeri davvero importanti, che hanno fatto registrare oltre 150 iscritti, Spartacus SportEvents, in collaborazione con i vari comuni coinvolti e le amministrazioni locali dell’Isola d’Elba,
ha garantito anche per quest’anno 5 giorni di gare sempre più avvincenti, sicure, e divertenti tutte baciate da giornate di sole calde e meravigliose, con temperature ideali per svolgere ognuna delle tre discipline in programma.
È stata quindi tanta la crema solare necessaria onde evitare spiacevoli scottature e la tipica abbronzatura alla triatleta con il segno del body stampato sulla schiena, dato che anche quest’anno siamo direttamente passati dall’inverno all’estate, senza la primavera.
Erano previsti cinque affascinanti Triathlon Cross in cinque giorni, dislocati in cinque località tutte concentrate tra Capoliveri e Porto Azzurro, andando a coinvolgere i percorsi di mountainbike che, appunto, circondano il golfo di Porto Azzurro ed il promontorio di Capoliveri, quello che con il suo Monte Calamita comprende il famoso Capoliveri Bike Park. Un paradiso per gli amanti della mountainbike con tanto di sentieri e percorsi frecciati in pianta stabile durante tutto l’arco dell’anno che consentono agli amanti delle ruote grasse di divertirsi ammirando costantemente panorami a picco sul mare.
Tanto è vero che una delle gare omonime, la Capoliveri Legend Cup, attira ogni anno bikers da tutto il mondo per la sua spettacolarità, specie da quando è diventata tappa UCI Marathon. Quest’anno si svolgerà il 13 maggio, quindi affrettatevi per le iscrizioni.
Sia a Capoliveri che a Porto Azzurro era possibile usufruire dell’assistenza tecnica per le bici fornita da RentElbaBike che tramite i suoi negozi forniva un servizio di noleggio bici elettriche, adatte anche agli accompagnatori dei triathleti che non volevano durare troppa fatica. La prima tappa era chiamata quella del Monte Calamita, proprio perché dalla spiaggia di Naregno, dove si svolgeva la frazione di nuoto (1km), si prendeva la bici per salire, dopo 25km di single-track, fino al Monte Calamita.
Qui si abbandonavano le ruote per passare alle scarpe con 8km di corsa trail in mezzo a strade bianche e sentieri nel bosco. Il tutto sempre con spettacolari scorci vista mare e panorami mozzafiato. Tant’è che da fotoreporter veniva quasi la voglia di fermarsi a fare delle foto. Questa prima tappa era, come di consueto per tutti gli Iron Tour (sia Strada che Mtb), la più lunga da Rank Olimpico, a cui seguivano le quattro tappe di Rank Sprint, ossia con 750mt per il nuoto, 15km per la mountainbike e 5km per la corsa trail.
Alla tappa del Monte Calamita seguiva quella di Porto Azzurro, quindi Barbarossa (Porto Azzurro), poi ci si spostava a Lido di Capoliveri, per concludere con la tappa di Pareti (Capoliveri),
sulla bellissima spiaggia omonima, proprio di fronte all’Hotel Stella Maris, dove si trovava anche il quartier generale dell’Iron-Tour.
Infatti, molti degli atleti potevano alloggiare direttamente sia allo Stella Maris che al suo Residence del vicino Lido di Capoliveri (Villaggio Turistico Baia del Sole), poiché era molto più semplice e molto più comodo fare base nella stessa struttura, spostando ogni giorno la carovana con le proprie auto alla tappa di turno, che non cambiare albergo ogni giorno.
Anche perché, viste le dimensioni dell’Elba, la distanza maggiore che si poteva fare in andata (quindi anche in ritorno) era di circa 10km. Ma la trasferta non era altro che un ottimo motivo per visitare, a fine tappa, le stupende spiagge dell’Elba.
Quindi, ogni giorno si percorrevano strade diverse, sia per recarsi alla tappa che poi nelle frazioni di bici, quasi tutte lungo strade panoramiche con panorami mozzafiato che alleviavano anche la fatica degli atleti in gara. Per non parlare delle frazioni di nuoto, che abbiamo fatto in alcune delle spiagge più belle dell’Elba ma anche d’Italia, con acqua cristallina e mare calmo, dato che erano quasi tutte in piccole baie o insenature.
Il tutto sempre con un grande tifo da parte del pubblico locale e degli accompagnatori e familiari dei triatleti al seguito. Si, perché quella degli Iron Tour dell’Elba è anche un’ottima scusa ed un valido motivo per programmare una meravigliosa vacanza al mare, e che mare, a prezzi contenuti grazie alla bassa stagione e alle convenzioni che Spartacus SportEvents,
nel nome del suo Deus ex Machina Renzo Straniero, ha stipulato con le varie strutture e traghetti, come la Blu Navy, una tra le compagnie migliori e con la più vasta scelta di orari giornalieri da Piombino a Portoferraio e viceversa.
1° TAPPA
La 1° Tappa di sabato 21 aprile, è stata sia l’unica di Rank Olimpico che l’unica con partenza ed arrivo in due luoghi diversi. La partenza con la frazione di nuoto si trovava, infatti, sulla spiaggia di Naregno, posta sulla costa sud-orientale dell’isola, ed andava a coprire un giro unico di nuoto per i 1.000mt richiesti nella prima frazione, da dove una volta saliti in bici si affrontava un percorso unico di 15km che dal livello del mare saliva lungo la costa fino al Monte Calamita. Qui, al mattino si erano svolte le operazioni preliminari con ritiro numero e consegna del materiale (scarpe) per la frazione di Run in zona T2. Quindi il programma prevedeva di lasciare l’auto sul Monte Calamita e recarsi in bici con lo zaino contenente la muta ed il materiale da lasciare in T1 (ossia la bici, il casco, ecc.) lungo la strada che scendeva fino a Naregno.
La perfetta organizzazione, capitanata da Renzo Straniero con al seguito tutto il suo collaudatissimo ed affiatato Staff, aveva previsto una grande borsa in plastica dotata di numero, dove lasciare la muta una volta usciti dall’acqua e un furgone a cui consegnare i nostri zaini, anch’essi marcati da numero identificativo dell’atleta, che poi avremmo trovato sul Monte Calamita.
Qui era previsto anche un servizio di navetta per gli accompagnatori ed una visita alle famose miniere di ferro. Una volta coperta la distanza di 25km si abbandonava la bici per iniziare il doppio giro di corsa a piedi di 4km, anch’esso impegnativo con saliscendi misto strade bianche e trail nel bosco.
2° TAPPA
Per la 2° Tappa (la prima di Sprint) di domenica 22 aprile ci si spostava invece a Porto Azzurro, dove partenza ed arrivo si trovavano proprio nei pressi del bellissimo e caratteristico porto turistico. La partenza, con la frazione di nuoto di 750mt, era dalla bellissima spiaggia posta al di la del molo. Mentre sia la frazione di bici che quella di corsa prevedevano due giri.
Quella di bike era caratterizzata da salite e discese dove si alternavano single-track intorno al 16-18% a tratti di strade bianche; ma si trovavano anche scalinate in mezzo al paese da farsi sia in discesa che in salita, per un dislivello totale che si aggirava intorno ai 500mt.
Mentre la frazione di 5km di Run era composta da un percorso di due giri tutt’intorno il camminamento che circonda il Forte Longone, con scalinate ripide sia in salita che in discesa che si spingevano fino alla spiaggia di Barbarossa.
Quindi una tappa tosta, sia per la bici che per la corsa, ma molto molto divertente. Alla fine, come di consueto e come ogni giorno, ristoro finale e pasta party. Ma i ristori erano presenti, sia per questa che per tutte le frazioni precedenti e successive, anche durante tutte le frazioni di Run, dove una flotta di bimbi (i futuri triatleti), figli di parte del personale dello staff, si divertivano a dare bicchieri d’acqua, sali minerali e spugne ai runners.
3° TAPPA
La 3° Tappa di lunedì 23 aprile portava la carovana del tour di nuovo in zona Porto Azzurro, ma sta volta sulla spiaggia di Barbarossa, dove il giorno precedente si era passati, per ben due volte, durante la frazione di Run. Il tutto si svolgeva comodamente a soli 500mt da dove si parcheggiava l’auto, quindi tutto molto più semplice e meno stressante dal punto di vista logistico. Con la frazione di nuoto che partiva dalla bellissima spiaggia omonima che, come a Porto Azzurro,
era caratterizzata da acqua cristallina e mare calmo, con due giri di nuoto (contraddistinti da due boe gialle) per un totale di 750mt, caratterizzati da un’uscita (detta all’americana) con un passaggio a piedi di circa 10mt sulla spiaggia per poi rituffarsi di nuovo in mare per il secondo giro.
Tutto a vantaggio dello spettacolo per la gioia degli accompagnatori e delle famiglie al seguito. Quindi si usciva definitivamente sulla spiaggia correndo sulla piacevole sabbia fine, un breve tratto di asfalto e via in T1 a prendere la bici per affrontare un giro unico di 15km lungo un percorso piuttosto tecnico sia in salita che in discesa, con attraversamento di due tratti di spiaggia ed un single-track in mezzo al bosco davvero impegnativo.
Quello della mountainbike di Barbarossa è stato, a detta di tutti, il percorso Bike più duro di tutte le tappe, da veri e propri bikers. Un giro stupendo che, anche se duro, ci deliziava di un panorama meraviglioso lungo i suoi percorsi trail panoramici a picco sul mare.
Quindi, una volta rientrati in T2, si lasciava la nostra bici e, circondati da due ali di folla imbizzarrita (specie da parte del pubblico straniero), si ripartiva per la frazione Run di 5km, anch’essa di un solo giro, una frazione dura ancora una volta composta da salite e discese impegnative dal punto di vista del dislivello, circa 300mt.
4° TAPPA
Martedì 24 aprile, è stato il turno della 4° Tappa, quella di Lido di Capoliveri. Una tappa caratterizzata dalla frazione di nuoto che si svolgeva con due giri, sempre con uscita all’americana, di fronte alla spiaggia omonima, con i turisti intenti ad osservare lo spettacolo della massa di triatleti che allo start dei giudici di gara iniziavano a nuotare, fitti come sardine, uno sopra all’altro verso la prima boa. Poi, una volata completati i due giri, si correva verso la T1, dopo aver corso a piedi lungo un tratto prima di spiaggia e poi d’asfalto, ovviamente con tappeto steso sopra. Dopo aver allacciato bene il casco, sotto il controllo vigile degli scrupolosi ma ottimi Giudici di Gara Fitri, si inforcava la bici (meglio se avevamo anche tolto la muta) e si andava ad affrontare un percorso unico, con andata e ritorno che ci portava verso l’entroterra in mezzo ad un misto tra strade bianche e trail molto belli e facili allo stesso tempo, anche la dove le pendenze erano a due cifre.
Un percorso di mountainbike che ancora una volta ci deliziava di panorami mozzafiato lungo la costa, quel tipo di panorama che ogni turista in cerca di mare, costa e spiagge vorrebbe vedere. Quindi doppiamente fortunati poiché, oltre a trovarci in una delle isole più belle al mondo (ve lo dice qualcuno che, nella sua carriera di oltre 25 anni da fotoreporter, di isole ne ha viste tante), si gareggiava anche lungo alcuni dei percorsi più belli dell’isola stessa scelti, non a caso, dalla collaudata ed esperta organizzazione di Spartacus SportEvents.
5° TAPPA
Come 5° ed ultima Tappa, l’organizzazione aveva giustamente scelto quella del quartier generale della spiaggia di Pareti a Capoliveri, sede anche dell’altro importante evento ideato e organizzato da Renzo Straniero, ossia l’Iron Tour Triathlon Road, che andrà in scena dal 26 al 30 maggio, e che per la parte in bici va a percorrere alcune delle strade lungo costa più belle di tutta l’Elba, portando i triathleti da Cavo a Lacona, da Cavoli e Marciana a Portoferraio, per concludere sempre a Pareti (Capoliveri). Questa tappa prevedeva la parte dedicata al nuoto proprio sulla spiaggia di Pareti, di fronte all’Hotel Stella Maris, con la zona cambio posta davanti alle camere di coloro che avevano scelto questo come loro albergo.
La frazione nuoto prevedeva un unico giro, sempre di 750mt, quindi un giro in mountainbike di 15km impegnativi su alcuni tratti della Capoliveri Legend Cup, caratterizzati da pendenze impegnative e sigle-track molto belli, ed il classico giro unico di 5km per la frazione Run, con i famosi 100 scalini.
Ancora una volta una tappa dura ma divertente che come tutte le altre quattro che l’hanno preceduta è stata movimentata e trasformata da agonismo in festa dal microfono dell’abile Luca Della Porta, speaker ufficiale della manifestazione che con la sua voce incitava e stimolava gli atleti con grande entusiasmo.
Tutto sommato, devo dire che quella dell’Elba Iron Tour è stata un’esperienza fantastica, dove si uniscono e si combinano tra di loro agonismo, allenamento, salute e divertimento, ma anche tanta amicizia, aggregazione e famiglia, dove la durezza dei percorsi in bici e le brevi distanze Sprint nel nuoto e nella corsa a piedi possono essere molto adatte a chi è bravo in bici ed ha un buon allenamento sui percorsi in salita.
Per cui suggerisco anche ai lettori di Cycling360.net, in maggioranza ciclisti, di fare un pensiero anche su questo evento, ma anche quello dedicato alla bici da strada, poiché con un po’ di allenamento sia nel nuoto che sulla corsa a piedi potranno tentare anch’essi, come abbiamo fatto noi, questa indimenticabile esperienza.
Che poi, chissà, potrebbe spingerli a provare anche altre avventure simili nella doppia o la tripla disciplina. Per quanto riguarda la parte agonistica delle gare, dobbiamo dire che nella classifica assoluta del Tour c’è stato un dominio assoluto al maschile di Filippo Rinaldi (Cus Parma) primo nella 2° e 3° tappa e secondo nella prima e quarta tappa. Rinaldi ha poi abbandonato l’Elba dopo la quarta tappa, ma la classifica finale si basava sulla scelta di sole quattro tappe, che appunto gli sono bastate per conquistare la vittoria assoluta. Anche al femminile le avversarie non hanno potuto niente contro Eleonora Peroncini (sempre del Cus Parma) che a differenza di Rinaldi non ha abbandonato il Tour, ma anzi è rimasta ed ha dominato alla grande tutte le prove.
Il servizio di cronometraggio era a cura di MySdam-Endu che sotto la direzione di Massimiliano Martinelli ha svolto un importantissimo lavoro durante tutto il Tour, fornendo le classifiche giornaliere e quelle ai fini della classifica finale puntualmente al termine di ogni tappa.
Il servizio fotografico dei cinque giorni di gare è stato effettuato da Progetto Immagine nella persona di Germano Pigozzo, con tutte le foto rintracciabili ed acquistabili attraverso il portale www.stampaeventi.it
Podi Assoluti:
Elba Iron Tour femminile:
1. Eleonora Peroncini
2. Marta Menditto
3. Matilde Bolzan
Elba Iron Tour maschile:
1. Filippo Rinaldi
2. Filippo Pradella
3. Mattia De Paoli
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