Maratona ed Equilibrio.

M18_Equilibrium_preview

Tornano sole e caldo alla Maratona dles Dolomites 2018, colorata dal blu-arancio della maglia scelta per evocare l’Equilibrio, tema di questa 32ma edizione.

Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi, Organizzazione e Sportograf.

29213© freddy planinschek_preview copyLe Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità dal 2009, sono uno dei luoghi più belli del Pianeta, un Paradiso incontaminato, bellissimo, spettacolare ed unico al Mondo, con i suoi passi epici che hanno fatto la storia del ciclismo. Sono montagne che sembrano fatte a posta per pedalarci intorno, su e giù, con salite, discese, strappi e tornati. Ecco perché ad ottobre dello scorso anno (mese di apertura alle iscrizioni) ci sono state oltre 32.000 richieste di adesione pervenute un po’ da tutto il mondo al Comitato Organizzatore della 32ma edizione della Maratona dles Dolomites – Enel 2018.29208© freddy planinschek_preview copy Tra queste, ne sono state sorteggiate solamente 9.500, numero chiuso (quello di circa 9.000) che ogni anno caratterizza, per esigenze logistiche, il massimo di partecipanti ammessi alla granfondo europea più ambita dai ciclisti di tutto il mondo. Tutti vogliono essere alla Maratona, perlomeno una volta nella loro vita, e tutti quelli che hanno la fortuna di esserci, dopo quella volta vogliono ritornarci, coinvolgendo tutta la loro famiglia, i loro amici ciclisti e prenotando con un anno d’anticipo l’albergo o il garnì in uno dei tanti e incantevoli paesi dell’Alta Badia.20180701_061408 copy Corvara è sicuramente la più gettonata in quanto, oltre che ad esserci l’arrivo, è anche la meglio posizionata logisticamente parlando. Ma poi, ovviamente, ci sono anche Colfosco, La Villa (dove si trova la partenza), San Cassiano, Badia (dove si ritirano i pacchi gara e viene allestita la zona Expo), Pedraces, Arabba e via via tutti gli altri; dei paesi meravigliosi che non hanno bisogno, come del resto tutte le Dolomiti, di presentazioni.DSC_7077 copy E quindi già fin dal mercoledì, chi dal giovedì o venerdì (qualcuno si prende anche una settimana di ferie) si parte in direzione di Corvara, programmando gli itinerari panoramici più belli da seguire in auto. Sì, perché quella della Maratona è l’occasione, oltre che per la bicicletta, di una vera e propria vacanza in uno dei posti più belli d’Italia e del mondo. Non si possono perdere, all’andata e al ritorno, i passi dolomitici; conviene fare itinerari diversi in entrambi i viaggi, in modo da godersi quei panorami unici che tutto il mondo ci invidia, panorami che da dieci anni sono Patrimonio dell’Umanità.

A differenza del 2015, ma più o meno come l’anno scorso, per la 32ma edizione della Maratona a rincuorare tutti noi ciclisti sono state le previsioni dei vari siti meteo che davano temperature in rialzo, fino a 25°C, e sole per domenica 1° luglio, con cielo azzurro e pochissime nuvole (bianche) sulla maggior parte del Südtirol.DSC_6997 bis copy Questa, infatti, non a caso è la Maratona di Michil Costa, che ormai già da molti anni di fila, accoglie i ciclisti o con il sole o quantomeno senza pioggia; sembra quasi che Michil abbia la bacchetta magica per non far piovere su quella che ogni anno, da tradizione, viene considerata la quinta domenica di giugno.29243© freddy planinschek_preview copy Per la 32edizione della Maratona dles Dolomites – Enel 2018 il tema scelto è quello dell’Equilibrio, l’EQUILIBER come dicono i ladini. “Perché i nostri amati passi” dice Michil Costale nostre amate Dolomiti, nostre di tutti quanti, di chi qui abita e di chi qui viene per godere della bellezza di queste montagne, hanno bisogno di maggiore equilibrio. Un equilibrio fra esseri umani e natura sempre più indispensabile e necessario per la sopravvivenza stessa del nostro pianeta”.

Ed ecco che collegato al tema dell’Equilibrio, è stato introdotto per la prima volta in assoluto alla Maratona dles Dolomites un “Angelo Meccanico”, il Green Angel, il meccanico sostenibile. Si tratta di meccanici in bici elettrica che durante la Maratona hanno affiancato i ciclisti bisognosi di aiuto meccanico.P1190380 copy Tutto questo grazie a Pinarello, che ha fornito le nuove bici da strada elettriche ‘Pinarello Nitro’ e a Pirelli che ha messo a disposizione i meccanici. Con questa iniziativa l’organizzazione ha voluto dare un segnale sempre più netto nei confronti della sostenibilità della gara in particolare e delle strade dolomitiche in generale. Le bici elettriche rappresentano il futuro della mobilità pulita non solo in città, ma anche in montagna.20180630_154009 copy Ed eccoci al sabato sera, l’adrenalina sale, non tanto per l’ansia da prestazione, non tanto per la competizione, ma perché la Maratona viene vissuta dai più come un qualcosa di “sacro”, come un dono, quello di essere stati sorteggiati, che viene dal fato e ci consentirà di vivere delle emozioni uniche: i passi e le strade sono completamente chiuse al traffico, la nostra bicicletta potrà scorrere sulle strade mitiche ed eroiche del ciclismo; lo farà da padrona assoluta, così come lo hanno fatto i campioni del passato e così come lo fanno quelli del presente con i grandi giri. I rumori sono solo quelli dei tubolari che scorrono sull’asfalto, dei freni che pinzano le piste delle ruote in carbonio e delle catene che scendono su e giù per il cambio, nient’altro!20180630_114146_070 bis3 copy.jpg Nessun rombo stonato e straziante di auto e moto che sfrecciano distorcendo la musica che, invece, dovrebbe esser degna di un Paradiso come quello delle Dolomiti. Domenica 1° luglio sui passi dolomitici si è visto transitare solo un mezzo di locomozione, la bicicletta, che con gli anni è diventata uno sport appassionante e uno stile di vita, come quello di oggi per i virtuosi della sostenibilità ambientale.8E8A5915_©Manuel Glira_preview copy Pedalare sui passi dolomitici in piena libertà e senza l’assillo di auto e moto non è più un evento sporadico, ma un programma preciso di iniziative che stanno avendo sempre più successo e che danno la possibilità di vivere questo territorio sotto un’altra luce. Il noto SellaRonda Bike Day che si è svolto domenica 24 giugno è stato preceduto domenica 17 giugno dal secondo Dolomites Bike Day che ha portato oltre 5.000 ciclisti lungo le strade del Campolongo, Falzarego e Valparola per l’occasione chiusi al traffico.DSC_7105 JPG copy Rispetto al Sellaronda, il Dolomites Bike Day ha avuto un taglio più familiare, con mamme e papà impegnati in bici con carrelli e all’interno i bambini. E poi moltissimi giovani e tantissime e-bike sul percorso, a riprova di come la bici elettrica stia cambiando non solo il modo di percorrere le strade, ma anche il modo di intendere il turismo.DSC_7086 copy Un ottimo segnale per le Dolomiti, patrimonio dell’umanità. Ma ce n’è anche per gli amanti della mountainbike, soprattutto per coloro che non intendono fare troppa fatica. In Alta Badia è infatti nato il servizio e-bike sharing, con mezzi di ultima generazione a disposizione nelle sette stazioni dislocate nei vari paesi e sull’altopiano, per vivere le emozioni e muoversi liberamente immersi nella natura.P1190080 copy Il servizio di sharing permette infatti di partire da una delle stazioni e riconsegnare la bicicletta presso una postazione diversa.P1190015 copy Anche noi abbiamo avuto modo di noleggiare una bici elettrica Focus presso il fornitissimo negozio di Sport-Kostner di Corvara, con la quale mio Papà, di quasi 89 anni, al venerdì è riuscito a salire fino al Passo Pordoi, scalando prima il Campolongo, sia all’andata che al ritorno, con ancora due tacche della batteria disponibili.

L’esperienza si è poi ripetuta al sabato alla volta del Passo Gardena. Un’impresa che ha stupito anche gli addetti al noleggio. Ma Sport-Kostner non è solo noleggio bici, una volta passata l’estate, infatti, presso gli ampi spazi dei locali del negozio è possibile trovare sia la vendita che il noleggio per tutti gli sport invernali, dallo sci allo snowboard incluse le ultime action-cam uscite da GoPro.DSC_7079 copy Il negozio offre anche il servizio di guida sia su strada che mountainbike. Ed è proprio al piacere di pedalare sulle strade delle Dolomiti a cui pensavano gli oltre 9.000 partenti, giunti da più di 68 nazioni diverse del mondo, il sabato prima della Maratona.DSC_7085 copy Venuti qua per godersi, in un giorno, un angolo di paradiso dominato da tre colori: il verde dei prati, il grigio delle guglie dolomitiche e l’azzurro del cielo. Poi ci sono molti altri, ed è giusto così, che a tutto questo aggiungono l’adrenalina della competizione, d’altronde è una gara agonistica con tanto di chip, quindi chi fa il miglior tempo vince, c’è poco da dire!P1190391 copy Ci sarà chi invece (la maggior parte) cercherà semplicemente di migliorare il proprio tempo nei tre percorsi disponibili (il Classico Sella Ronda di 55km, il Medio di 106km e il Lungo di 138km), e poi ci sarà anche, ovviamente, chi cercherà di salire sullo scalino più alto del podio.20180701_055929 copy Ed è stato molto bello vivere tutte queste esperienze ed emozioni, l’una differente dall’altra, con tanti ciclisti (amici e non) che anche quest’anno ho incontrato alla Maratona. Gli argomenti e le solite chiacchiere da bar erano incentrati sul tipo di intimo, di mantelline, di copri scarpe, di olio riscaldante da usare, sul profilo delle ruote da montare, la pressione delle stesse, i rapporti da usare e così via.20180701_054747 copy Poi c’erano mogli e fidanzate (figli compresi) al seguito, che al primo passaggio da Corvara avevano, come di consueto, l’oneroso compito di passare la borraccia e di raccogliere gli indumenti (manicotti, gambali e mantelline) che ormai non servivano più ai loro “Campioni”.8E8A5820-ManuelGlira_preview copy Il tifo è d’obbligo, ovviamente, ma questo non è mai uno sforzo, qui alla Maratona è tutto naturale, spontaneo e genuino, un momento di raccolta unico per famiglie e amici, che difficilmente si nota da altre parti e in altri contesti granfondistici.DSC_7092 copy Sulle rampe del Campolongo, sia al primo, ma soprattutto al secondo passaggio dei ciclisti, dopo che avevano compiuto il Sella Ronda, oltre allo sport, si respirava aria di salute, di amicizia, di compagnia, di spirito di aggregazione, di rispetto verso la natura, di purezza e di “Equilibrio”, appunto il tema di quest’anno.20180701_054124 copy Uno dei momenti più duri della Maratona non è, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, quello della scalata del Giau, del Sella o del Pordoi ma, senza dubbio, quello della sveglia, prestissimo, poiché dobbiamo essere in griglia dalle 5 alle 5,30 del mattino. Specie per chi vi scrive, dato che si cerca di documentare con foto e video-spot per i social le prime impressioni dei Vip, dei pretendenti alla vittoria e di chi invece vorrà semplicemente godersi il panorama, credo oltre due terzi dei 9.000, specialmente tra gli stranieri.20180701_061100 copy Quindi, ecco che ad aprire le danze della mia nona Maratona ci pensa quel tremendo trillo del mio cellulare alle tre di domenica mattina. Fuori è buio pesto, devo accendere le luci della camera e del bagno. Apro l’acqua del rubinetto del lavandino per darmi una scollata sulla faccia dal sonno, ma è gelata! Ovvio, è l’acqua che arriva dalle Dolomiti, meglio sbrigarsi a ruotare il miscelatore verso il colore rosso a sinistra.Mario Greco-Matteo Arcese-Matteo Marzotto ©ManuelGlira_preview copy Faccio stretching, poiché la mia schiena a freddo non carbura e rischio dei blocchi (causa un’ernia al disco cronica), apro la porta dell’ampio terrazzo del mio hotel, che dall’alto domina Corvara, per controllare la temperatura, ma d’istinto la richiudo subito, fa freddo ma non troppo e le nuvole sono ancora basse, come da previsioni.29260© freddy planinschek_preview copy Ed è da questo momento in poi che tra il sonno, il viso schiaffeggiato dall’acqua gelata e il freddo che inizia ad accapponarmi la pelle che inizio a domandarmi: ma dove vado??? Chi me lo fa fare??? E la risposta è lì davanti a me sulla maglia Castelli e sul gilet Carvico (che fanno parte del pacco gara) dove sull’arancio fiammante c’è la scritta Equiliber.Maratona for Kids © freddy planinschek_preview copy L’Equilibrio, non solo quello indispensabile e scontato che serve per andare in bici, ma soprattutto quello che ci regalano queste meravigliose montagne, ecco cosa me lo fa fare. Ma non c’è troppo tempo per pensare, devo scendere a fare una colazione leggera. Anche il comfort e l’accoglienza sono fondamentali per affrontare serenamente la Maratona delle Dolomiti. Dormire bene, riposare e trovare una buona cucina nutriente è fondamentale per scalare i sette passi dolomitici in programma alla Maratona.DSC_7009 bis copy La maggior parte degli alberghi in stile sudtirolese e dei bike-hotel che si trovano in Alta Badia, sono quasi sempre dotati dal deposito bici con lavaggio al parcheggio auto di fronte all’entrata; dal centro benessere ad una cucina a base di carboidrati e proteine (dove il buffet della cena è spesso di per sé una cena stessa); alla comodità di essere vicini, oserei dire a due “passi”, dai più bei passi dolomitici.20180630_135949 bis copy Sul tavolo della colazione non manca mai un ottimo strudel, altre a torte tipiche locali, cereali e frutta secca con yogurt fresco, così come uova ed affettati con varie scelte di pane. E come sanno tutti i ciclisti un’ottima colazione prima di uscire in bici è fondamentale! Ma anche prima di uscire a sciare, dato che l’Alta Badia è anche una delle mete più gettonate al mondo per trascorrere splendide settimane bianche invernali!P1190329 copy Ma presto dovrò lasciare il comfort della mia camera e la tavola imbandita da gustosi dolci compromettenti per salire in sella alla mia bici. È il momento della vestizione, con il dubbio di cosa indossare; quindi gonfio i tubolari, prendo borracce, gel e barrette della Inkospor (mio sostenitore personale per l’integrazione alimentare) ed esco dall’albergo, pronto a salire in bici ed affrontare il fresco delle basse temperature (9°C) unite alla discesa fino a La Villa.20180630_135509 copy Per fortuna qualcuno ha inventato (chissà come e chissà quando) di indossare quelle tute da imbianchino bianche, che fungono da antivento, ottimo ed economico (dai 2 ai 5 euro), un “usa e getta” molto utile. Ma attenzione a dove si getta, altrimenti Michil si arrabbia e ci squalifica, ed ha ragione!!! Quella della tuta da imbianchino è un’idea che poi è stata copiata da molti, a cui quest’anno ho aggiunto anche una bella pagina di giornale e la vera mantellina antivento, oltre che al bellissimo gilet antivento rosso fiammante.DSC_7087 copyUn ottimo indumento by Carvico, un gilet tecnico performante realizzato in collaborazione con Castelli, che quest’anno è stato usato da moltissimi dei 9.000, sia il giorno della Maratona, ma anche quelli precedenti e quelli successivi (per i fortunati che sono rimasti), colorando di arancione e quindi di Equiliber le strade delle Dolomiti.P1190038 copy Leggero, molto funzionale, versatile, confortevole e tecnico allo stesso tempo, il gilet Carvico ha una caratteristica unica: è stato realizzato con un tessuto a dir poco esclusivo ed emblematico, si chiama “New Maratona” ed è un prodotto fuori collezione, creato solo per le due ultime edizioni della Maratona dles Dolomites.29267© freddy planinschek_preview copy Dopo un po’ che sono in griglia, arrivano i primi Vip, tra cui l’amico Matteo Marzotto. Con Matteo, che è un grande appassionato di ciclismo ed un ottimo atleta, ho già condiviso qualche granfondo e pedalata insieme negli eventi solidali in favore della FFC (Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, di cui Marzotto è Vice Presidente).

Ma nel parterre dei personaggi famosi, che ogni anno sono ospiti nella griglia rossa della Maratona dles Dolomites incontro anche da Paolo Bettini a Paolo Kessisoglu (ex Iene), da Christian Zorzi e Davide Cassani a Manfred e Manuela Mölgg, da Roberto Sgalla a Rodolfo De Benedetti (CIR), da Matteo Arcese a Martina Colombari e molti altri ancora.

Mentre tra gli ospiti d’onore ci sono sicuramente Miguel Indurain, accompagnato da Fausto Pinarello, Alex Zanardi e Renato Di Rocco, e l’immancabile Maria Canins che quest’anno si è cimentata in una sfida con la figlia Concetta Bonaldi che, a differenza della madre, pedalava su di una bici con pedalata assistita.4Ag5oMqQ copy Anche se un ospite davvero speciale è Elia Viviani che il giorno precedente, a Darfo Boario Terme, ha appena conquistato il titolo di Campione Italiano. Pronti via, alle 6,30 in punto si parte. Ma quest’anno la Maratona dles Dolomites aveva un mossiere di tutto rispetto, il “Cannibale” pluricampione di ciclismo Eddy Merckx,Eddie Merckx ©Alex Moling_preview copy affiancato dalle voci degli speaker Paolo Mutton e Barbara Pedrotti. Le vette del Gruppo Sella sono ancora immerse nelle nuvole colorate dal rosa della luce dell’alba. Il serpentone si muove alla volta di Corvara per poi allungarsi sulle rampe del Campolongo:

è questa la foto magica della Maratona dles Dolomites, a cui si aggiungono le immagini mozzafiato riprese dalle telecamere Rai attraverso gli elicotteri che sorvolano i cieli dell’Alta Badia per la lunga diretta di sei ore che ogni anno va in onda su Rai3 e Sky Sport. Nelle salite si ha anche il tempo di guardarsi intorno, potrebbe sembrare di sognare, ma non è così, il panorama che si apre di fronte ai nostri occhi, specialmente alle prime luci dell’alba (il momento più bello), è tutto reale ed è quello che ci mostra un vero paradiso terrestre.20180701_061116 copy Ed è da questo momento in avanti che, immediatamente e magicamente, dimentico il disagio della sveglia “notturna”, del freddo per scendere fino a La Villa e dei sacrifici fatti negli allenamenti per poter affrontare la Maratona.20180701_061308 copy Da qui in poi si scatena l’Equilibrio indispensabile per stare in bici, ma anche quello che tiene in piedi queste meravigliose montagne che ci circondano. Dallo start in poi sarà tutto un susseguirsi di gioie ed emozioni fino all’arrivo. Non mi pento di niente ed anzi, inizio subito a pensare “speriamo di poterla rifare anche il prossimo anno”.29290© freddy planinschek_preview copy Un pensiero che si amplifica sempre di più ogni volta che con l’auto lascio alle spalle le guglie delle Dolomiti nel rientro verso casa. Dai boschi spuntano i cervi e le marmotte che corrono sul verde dei prati, mentre i falchi spiccano il volo dalle guglie delle cime dolomitiche nel blu del cielo. La fatica si fa sentire, si certo, ma così come arriva, altrettanto rapidamente svanisce, perché sono distratto dall’ambiente, dalla maestosità della Natura.8E8A6039_©Manuel Glira_preview copy Scendo facendo attenzione alla ripida discesa che dal Campolongo si fionda giù fino ad Arabba, per poi risalire subito verso la lunga ascesa del Pordoi. Il sole si alza, i colori cambiano, l’elicottero della Rai fa molto rumore, disturba quasi, ma documenta un evento nel migliore dei modi, con le sue riprese mozzafiato dall’alto, una visione che altrimenti sarebbe riservata solo ai nostri amici volatili.29282© freddy planinschek_preview copy Noi abbiamo quella dal basso, ma dal basso si sentono anche i profumi della natura. Questa volta ho montato una piccola borsa sul telaio della bici, nella quale riesco facilmente a tenere pronta all’uso la mia macchina compatta ed il telefono per fare (da buon reporter) qualche foto e video. Alla Maratona ci possiamo godere ogni minuto, ogni secondo, ma il tempo vola e siamo già sulla discesa del Pordoi. Stringo i denti e tiro su la zip del gilet arancio dell’Equilibrio, perché anche questa sarà fresca.20180701_131531 copy Come la discesa finisce, la strada si inerpica di nuovo verso il bivio che ci porta al Sella. Il Passo Sella e la sua discesa rappresenteranno l’ultima preoccupazione di giornata legata al freddo, poiché una volta imboccata la doppia scalata verso il Gardena le temperature si alzeranno anche se il cielo rimarrà cupo.29313© freddy planinschek_preview copy Una volta sceso il Gardena, avremo completato il cosiddetto Sella Ronda; pochi vogliono girare verso l’arrivo del percorso Classico, concludendo qui la loro Maratona. I più proseguono alla volta del Medio e del Lungo, anche perché non vogliono perdersi il tifo di parenti e amici che per più di due ore li hanno attesi a Corvara e sui tornanti del Campolongo.d17 © freddy planinschek_preview copy Per poi passare a Falzarego e Valparola se si opta per il medio, oppure a Santa Lucia, il mitico e duro Giaù, e quindi l’accoppiata Falzarego e Valparola, se si opta per il lungo. Sicuramente, il lungo è un percorso che necessita una buona preparazione, ma se lo si affronta con lo spirito dell’Equiliber anche le fatiche del Giau verranno alleviate dallo splendido paesaggio che ci circondava. Tra una pedalata e l’altra, basta infatti alzare la testa verso l’alto per ammirare il grigio chiaro dei Monti Pallidi e il verde dei prati che si slanciavano verso il blu del cielo.20180701_112000 copy Poi giù verso Cortina, con il manto stradale perfetto, asfaltato di recente per i passati giri d’Italia. Dopo la bellissima discesa, dove la chiusura delle strade ci consente di godere a pieno la bicicletta, eccoci al bivio per il Falzarego. L’ascesa non è impegnativa e, ormai, lungo queste rampe si può già iniziare ad assaporare il compimento di un’altra impresa. Gli ultimi due chilometri del Valparola sembrano quasi uno scherzo in confronto a quello che ho fatto fin adesso. I bravissimi fotografi di Sportograf (l’agenzia ufficiale accreditata alla Maratona) scattano ancora foto, poi si scollina, allacciando ancora una volta il gilet arancio dell’Equilibrio e giù in discesa fino a La Villa.20180701_111424 copy Anche quest’anno, il Comitato Organizzatore ha voluto lasciare quella che fu la novità introdotta nel 2014, ossia il Muro del Gatto che doveva essere affrontato da tutti i ciclisti sia del percorso medio che del lungo. Durante il passaggio da La Villa, dopo il bivio per Corvara, si svoltava a destra imboccando la salita del “mür dl giat”, come viene chiamata in ladino. Una deviazione di 200 metri con una pendenza massima del 19%. Ad incitare i ciclisti c’era una fan-zone, dove gli appassionati e amici dei partecipanti potevano vedere la lenta scalata.29343© freddy planinschek_preview copy Per concludere, un grande plauso va sicuramente e come sempre al Comitato Organizzatore della maratona, che di forze ne impiega veramente tante; oltre al Deus Ex Machina Michil Costa (Presidente) e Claudio Canins (Segretario Organizzativo), vede dietro le quinte coloro che sono i veri protagonisti della Maratona dles Dolomites, ossia i 1.500 volontari senza i quali tutto ciò non sarebbe possibile.d200 © freddy planinschek_preview copy Vi ricordo che il servizio fotografico ufficiale della gara è stato realizzato dall’agenzia Sportograf. Tutti i partecipanti alla Maratona hanno potuto acquistare le loro foto e video tramite l’efficientissimo sito dell’agenzia ufficiale, che fin dal lunedì sera aveva già reso disponibile il pacchetto comprendente stupende immagini scattate da esperti fotografi nei punti più strategici del percorso.

Se vuoi vedere la replica della diretta Rai clicca qui o sotto:

Maratona dles Dolomites

Maratona_logo-white[1]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uff. Stampa Maratona dles Dolomites

Pizzinini Scolari Comunicazione

unnamed

Bike Rent- Noleggio Bici

Sport Kostner, Corvara – 0471.836.933

logo_Sport Kostner

 

 

 

 

 

 

 

Classifiche

 www.datasport.com/press

Foto

Sportograf

sportograf_1

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...