INNSBRUCK 2018 JRS: Remco si ripete, Fancellu è di bronzo.

Il belga si conferma di un altro livello e domina la gara nonostante una caduta lo costringa ad un recupero di 2′ – Grande prova di squadra degli azzurri che raccolgono il bronzo con Alessandro, 6° Benedetti, 9° Tiberi. Italia terza nella Coppa delle Nazioni.

Dove potrà arrivare Remco Evenepoel è tutto da scoprire. Oggi il belga ha dato un’ulteriore dimostrazione di forza vincendo il suo secondo titolo mondiale, dopo quello a cronometro, ai Mondiali in svolgimento a Innsbruck, scrivendo una pagina a tratti epica. L’ha fatto recuperando uno svantaggio di quasi due minuti generato da una caduta a metà gara, quando il gruppo si stava preparando ad affrontare la prima salita di giornata. Ma la gara juniores di oggi regala anche la terza medaglia alla spedizione azzurra. E’ di bronzo e l’ha conquistata meritatamente Alessandro Fancellu, 18 anni della Canturino, concretizzando in questo modo il grande lavoro della formazione di Rino De Candido che, come accaduto questa mattina con le donne juniores, ha anche rischiato di raccogliere l’ennesima medaglia di legno di questi mondiali. Il terzo posto conclusivo anche nella Classica di Coppa delle Nazioni e tre azzurri nei primi dieci (Benedetti sesto e Tiberi nono) confermano la forza e solidità dei ragazzi. Tra il belga e l’azzurro, sul podio, al secondo posto, ma oseremo dire il primo per gli “umani”, è salito il tedesco Mayrhofer, capace di resistere più degli altri alle tirate di Evenepoel. La corsa è entrata nel vivo, come ricordato all’inizio, attorno al 70° chilometro. Uno scarto sulla sinistra e una scivolata nelle prime posizioni del gruppo causano una caduta generale. Ne fanno le spese soprattutto il nostro Samuele Rubino (costretto poi al ritiro) e Remco Evenepoel. Il belga prova a risalire subito in sella, ma la ruota posteriore è danneggiata. Armeggia, gesticola convulsamente, cerca il cambio ruota che tarda ad arrivare. Quando riparte ha perso circa 2’. Davanti tiravano già da qualche chilometro tedeschi e italiani, per prendere in testa la salita. Proprio in virtù di questo vantaggio inaspettato provano a mettere in difficoltà il belga il nostro Andrea Piccolo e il tedesco Mayrhofer. Evadono sulla salita più temibile, guadagnano un minuto massimo di vantaggio. Dietro gli altri azzurri controllano, ma più dietro Evenepoel sta costruendo il suo capolavoro. In venti chilometri si riporta sui primi. Dopo altri venti chilometri anche sui fuggitivi. Attende poco, poi forza ancora. Resistono il tedesco Mayrhofer, il ceko Vacek e Piccolo, che però cede subito dopo. Nella discesa che porta al circuito Vacek è vittima di crampi. Intanto Piccolo e Benedetti provano a rientrare. Gli ultimi 30 chilometri sono un assolo del belga, che non sicura di Mayrhofer che non concede cambi. Lo lascerà all’ultimo giro, sulla salita finale. Dietro gli azzurri provano a prendere l’iniziativa per salire sul podio. Ci provano Piccolo, Benedetti, Tiberi, senza fortuna. Poi, ai 15 chilometri, entra in gioco Alessandro Fancellu: “All’inizio della gara Rino De Candido ci aveva detto di attaccare Remco fin da subito. Non è stato possibile, neanche quando è caduto. Ci ha ripreso, ha poi preso la testa della gara e la lotta è stata solo per il secondo posto. Io avrei dovuto scattare nelle due tornate finali, ma la corsa è esplosa prima. Ho avuto difficoltà sulla prima salita a trovare il ritmo, poi invece mi sentivo bene.” Alessandro esce dal gruppo e si porta dietro lo svizzero Wandahl, che non collabora in salita, ma fa il diavolo a quattro nella discesa finale. Scatta una, due, tre volte. Alessandro resiste: “In volata sono praticamente fermo, ma vedendo lo svizzero scattare a ripetizione ho capito che anche lui non voleva la volata. Così l’ho fatta”. E ha portato a casa un bronzo che muove il medagliere dell’Italia e premia un gruppo di ragazzi capace di conquistare anche il 6° posto con Gabriele Benedetti, il 9° con Antonio Tiberi. l’11° con Andrea Piccolo e il 21° con Marco Frigo, oltre al terzo posto finale nella Coppa delle Nazioni.

Commenta alla fine Rino De Candido: “Per come abbiamo corso probabilmente ci stava anche un argento e un bronzo… Alla partenza avevo chiesto ai ragazzi di essere protagonisti. Lo hanno fatto e per questo non posso che considerarmi soddisfatto.”

Comunicazione FCI

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