Filippo Ganna bissa il titolo di Campione del Mondo a cronometro in Belgio.

Ma cosa ha fatto il nostro Top Ganna in Blegio? Un impresa a dir poco straordinaria, andando a vincere nella tana del lupo, le Fiandre cotro il suo avversario principale il belga Wout Van Aert, corridore di casa.

Lo chiamano Top Ganna, Il 25enne piemontese, campione olimpico nell’inseguimento a squadre a Tokyo, che ha percorso i 43,3 chilometri da Knokke-Heist a Bruges in 47’47″83 precedendo i belgi Wout Van Aert (47’53″20) e Remco Evenepoel (48’31″17).

Prova in progressione per Ganna, in ritardo da Van Aert di 7″ al primo intermedio e di 1″ al secondo, negli ultimi dieci chilometri mette il turbo e trionfa con quasi 6″ sul 27enne corridore belga. Per il corridore della Ineos è il bis iridato dopo il successo di un anno fa sulle strade di casa a Imola. Per Ganna sono sei i titoli mondiali in totale perché i due a cronometro si aggiungono ai 4 in pista nell’inseguimento individuale. Quarto posto per il danese Kasper Asgreen (48’43″47) che perde il podio per poco più di 2″, a seguire il campione d’Europa, lo svizzero Stefan Kueng (48’54″03) e il tedesco Tony Martin (49’05″10). Gli altri due azzurri Edoardo Affini e Matteo Sobrero chiudono rispettivamente in nona e ventunesima posizione.

“Avevo buone sensazioni ma non sapevo come sarebbe finita. La mia condizione è salita di livello nell’ultima settimana, dopo gli Europei di Trento le cose si sono sistemate. Oggi volevo soltanto vincere, volevo tenere questa maglia per un altro anno. Eravamo tutti i migliori in gara, ho grande rispetto per ogni avversario, ma vincere in casa dei belgi è davvero speciale. Per me era un sogno vincere oggi. Ho fatto una grande prova, è tutto fantastico”, le parole di Ganna dopo il bis.

Ma non solo: Filippo va a vincere nella tana del lupo, cioè in uno dei luoghi simbolo del ciclismo: le Fiandre, davanti a 200mila tifosi belgi, nella terra-santuario dove si svolge una delle classiche più prestigiose del mondo e dove lo sport delle due ruote è  molto più popolare del calcio. Terra di campioni straordinari, come Wout Van Aert e Remco Evenepoel, che però in questo mondiale a cronometro si sono dovuti accontentare del secondo e del terzo posto. 

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