Partenza e arrivo si trovavano nel comune di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, per questa prima edizione in assoluto di una Marathon di mountainbike legata al nome di una città così importante come Firenze.
Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi e Snap-Shot-Riccione.
Di questa prima edizione della Firenze MTB Marathon se ne parlava già da tempo, specie sui social, sia in Toscana e più che altro a Firenze e provincia, terra di stradisti e bikers allo stesso tempo. Qua in Toscana, infatti, ci sono tante gare sia su strada che di mountainbike e al 70% chi possiede una bici da strada ne possiede anche una da mtb. E di questo 70% un buon 50% partecipa sia alle granfondo su strada che a quelle con le ruote grasse, a meno che non siano concomitanti. Ogni domenica, infatti, da febbraio ad ottobre, dall’alba fino al primo pomeriggio è tutto un brulicare e uno sfrecciare di auto e camper con bici a bordo o sul tetto o sul retro che su strade e autostrade toscane si muovono da una gara all’altra.
Speaker d’eccezione ad inaugurare questa 1ma edizione della Firenze MTB Marathon il grande ed insuperabile Lo Speaker Daniel Guidi che ormai da qualche anno intrattiene, come amarla definire lui, “La Carovana del Ciclismo Amatoriale” in Toscana. Quello della Firenze MTB Marathon rappresentava per molti un po’ la gara di preparazione alla Hero, che si corre sabato 17 giugno a Selva di Val Gardena, nel cuore delle Dolomiti.
Per consentire ai bikers un’ottima preparazione gli organizzatori hanno messo sul percorso un po’ di tutto: rocce, radici, ghiaino, single-track, lastricato in cemento, strade in pietra, strade bianche, attraversamento di paesini, ecc. ecc. L’unica pecca però, purtroppo dobbiamo essere realisti e dirlo, è stata quella di non aver messo bene le frecce che indicavano il percorso.
Gli organizzatori hanno comunque tirato fuori un tracciato dove vi era tutto di più, di ciò che ci si po’ aspettare da un percorso di mountainbike. Quello del lungo di 48 chilometri (con un dislivello di 1500 metri) era un tracciato bellissimo anche per chi voleva prendersela con calma, staccando ogni tanto gl’occhi dalla ruota anteriore, nei tratti di sentiero più facili, e godersi il panorama verso Firenze dalle colline di Bagno a Ripoli che sovrastano il capoluogo toscano.
Le zone ed i paesi principali che dovevamo attraversare erano quelle dei cosiddetti Poggi, da quello di Terra Bianca, il Poggio dell’Incontro, il Poggio San Romolo, l’Alberaccio, una strada romana in pietra da percorrere per ben due giri, la zona di Montecucco, quella di San Donato in Collina, di Montisoni per poi concludere tornando verso l’Antella. Anche il corto ricalcava in parte le strade del lungo ed era molto più abbordabile, esattamente la metà del lungo, con soli 24 km.
Avevo sentito dire che il percorso era duro e tecnico, ma fino al giorno della gara non immaginavo ne quanto ne come, poiché purtroppo sono stato uno dei pochi che, nonostante la vicinanza alla zona, non era riuscito a provarlo prima.
Ma d’altra parte si sa che la mountainbike è fatta anche di percorsi sconnessi e quant’altro, e quindi si sa anche che se non vogliamo sporcarci e non mettere il piede a terra per spingere la bici, dobbiamo lasciar stare le ruote grasse e andare solo su strada.
Alla fine, domenica mattina 11 giugno, mi sono presentato anch’io a Bagno a Ripoli per onorare questa prima edizione, che partiva da Via Roma alle 9,00 in punto e dove, nell’ampio parcheggio adiacente alla via principale che attraversa il paese, si trovava di tutto: parcheggi, iscrizioni, area team, docce, premiazioni e pasta-party.
Per la cronaca e per ironia della sorte, sia la Marathon al maschile che quella al femminile sono state vinte da due ciclisti provenienti dal professionismo su strada, che oltre ad avere in comune la provenienza di specialità hanno anche quella dello stesso Team, il Focus Fanelli Bike, ma anche quella di essere marito e moglie nella vita, ossia Ivan Fanelli e la biondina Ilaria Rinaldi.
Ma al di la di chi ha dominato questa granfondo di mountainbike sia al maschile che al femminile, tutti sono stati protagonisti, in quanto tutti hanno saputo apprezzare il percorso nei suoi tratti facili ed in quelli più difficili, sia quando si doveva scendere a piedi in salita che in discesa.
L’unico rammarico è stato, appunto, quello di aver peccato nella scarsità del personale e nella frecciatura che era superficiale ed inadeguata ad una gara che si possa definirsi una Marathon di mountainbike. Ma questo è comprensibile e quindi giustificabile per una prima edizione. Da qui in avanti non si potrà che migliorare.
Usare prudenza nei confronti del precorso e rispetto nei confronti degli altri bikers, ha fatto si che comunque domenica 11 giugno sia stata per i più un motivo di divertimento e un buon ricordo per il prossimo anno, poiché ci auguriamo che gli organizzatori non si lascino demoralizzare da questi inconvenienti e si rimbocchino le maniche per portare avanti questo bel progetto dedicato alle ruote grasse nei dintorni di Firenze.
Il servizio fotografico della gara di Fiesole e quindi le foto che ritraggono i partecipanti lungo il percorso sono facilmente rintracciabili tramite il pettorale e quindi acquistabili sul portale di Snap-Shot-Riccione.
Firenze MTB Marathon
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Firenze MTB Marathon 2017 – highlights by Daniel Guidi Speacker