A quasi 47 anni “Nando” pare non sentire il tempo che passa, tanto è vero che Mirko Celestino (CT della Nazionale Azzurra), dopo aver visto gli ultimi risultati dell’ex Campione su strada, ha pensato bene di chiedere a Casagrande il passaggio nella categoria Elite per portarlo al Mondiale di Singen in Germania
Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi e Luca Federici.
Francesco Casagrande, fiorentino classe 1970, ha fatto una carriera da professionista su strada lunga ben 14 anni (1992-2005), durante la quale il corridore toscano ha indossato la maglia azzurra per ben 12 volte tra Mondiali e Giochi Olimpici, piazzandosi 4° al Camp. del Mondo del ’99. Una carriera piena di soddisfazioni durante la quale Casagarnde porta a casa ben 53 vittorie in gare di tutto rilievo: dalla Tirreno-Adriatico e il Giro dei Paesi Baschi; dal Giro dell’Emilia a quello di Svizzera; ma anche due Classiche di San Sebastian e due Trofei Matteotti. Nel 2000 arriva anche una Freccia Vallone, ma è nel ’97 che Casagrande scrive una delle sue più belle pagine della sua storia, quando conclude il Tour de France con in tasca un bel 6° posto assoluto, dimostrando di non essere solo un uomo da corse di un giorno ma anche di gare a tappe. Dimostrazione che risulta lampante quando nel 2000 vince la 9° tappa del Giro d’Italia, la mitica Prato-Abetone del 22 maggio, andando a vestire la maglia rosa che indosserà per ben 11 giorni. Concluderà secondo dietro a Garzelli per colpa di una sciatalgia che, purtroppo, lo affligge negli ultimi giorni.
Nel 2005 si ritira dal Professionismo, ma è nel 2009 che si riapre la sua storia legata alle due ruote, questa volta però le cosiddette “grasse”, grazie all’incontro con Stefano Taddei della Cicli Taddei di Santa Croce sull’Arno (PI), che cambia il futuro di Francesco. Casagrande a 39 anni “rinasce” con la mountainbike facendo tremare ancora una volta i giovani talenti e cavalcando i gradini più alti dei podi della mountainbike di tutta Italia. Ma è adesso, nel 2017, che dopo le ripetute vittorie e podi conseguiti dalla Vuelta Andalucia alle Coppe del Mondo Marathon, ultima quella di Capoliveri all’Elba, dove il Toscano (ricordiamo tesserato Master) si è piazzato al 4° posto assoluto.
Mirko Celestino non poteva fare a meno di considerare l’opportunità di avere con se tra i 12 prescelti per la Nazionale Azzura, un uomo squadra di esperienza come Francesco Casagrande. Ma di mezzo c’era il tesseramento Master del fiorentino che andava cambiato in Elite. Operazione che è stata fatta più velocemente possibile in modo da consentire a Casagrande di andare in ritiro in Abruzzo con la Nazionale.
Dopo il passaggio Francesco ha subito confermato a Celestino di aver fatto la scelta giusta, vincendo la “Da Piazza a Piazza” di Prato e la “Athesina Superbike” di Padova, ma anche secondo a Poppi (AR) domenica scorsa con arrivo in parata con il compagno di squadra Francesco Failli, sempre sul podio insieme a Casagrande nelle ultime gare, anch’esso convocato per il Mondiale di Singen.
Sarà quindi un gran bel gioco di squadra, quello dei due biker della Cicli Taddei al Mondiale di Singen in Germania, dove per l’occasione i due ex stradisti avranno a disposizione due telai arrivati direttamente da Specialized USA. Si tratta di due Specialized Epic HT 2018 Limited Edition “Overend” rosso fiammante, come le storiche M2 degli anni 90, che l’officina Cicli Taddei ha assemblato con maestria, inserendo un gruppo Sram Eagle Gold 12 velocità, forcella Rock Shox Sid e Ruote Roval Control SL 2018 maggiorate con valvole in carbonio.
Ma sentiamo direttamente dalla voce di Francesco Casgrande – che oggi (con molta fatica per fare questa intervista) ho accompagnato durante il suo allenamento su strada, a cui seguirà quello di oltre tre ore in mountainbike di domani mattina, e poi via in partenza per la Germania nel pomeriggio – le sue impressioni su questa convocazione al Mondiale Marathon Mtb:
per vedere il video clicca qui o sulla foto sotto
Questo il commento a caldo di Stefano Taddei, Presidente della Cicli Taddei:
“I ragazzi ci stanno facendo vivere un sogno e ci auguriamo per loro che siano totalmente ripagati per tutti i loro sforzi fatti fino adesso. Non so cosa potrà succedere se torneranno a casa con delle medaglie o meno, ma noi lo speriamo con tutto il cuore, perché se lo meritano veramente!”