Fuori dai giochi per una caduta la favorita, l’americana Dygert. Buon decimo posto per l’azzurra Bussi. Venerdì 26 la prova degli uomini: grande attesa per Filippo Ganna.
Imola, 24 settembre 2020 – Con un vero moto d’orgoglio, l’Emilia Romagna ha già vinto il suo mondiale, riuscendo oggi a dare il primo start ai Campionati del Mondo di ciclismo su strada, organizzandoli in soli 20 giorni. Un grande risultato della Comunication Clinic s.r.l che ha riportato i Mondiali a Imola dopo 52 anni dal successo di Vittorio Adorni riuscendo a strappare alle altre nazioni questa vetrina internazionale, grazie alla possibilità di utilizzo dell’Autodromo. Sono state infatti le infrastrutture che hanno fatto la differenza, permettendo a Imola di battere soprattutto la Francia, potendo far affidamento su box, tribune e tutto quanto offre l’Autodromo, agevolando tutte le operazioni anche legate alle normative anticovid.
E se è stata una vera corsa contro il tempo per gli organizzatori, è proprio con una cronometro che si sono aperte le prove iridate, con una bella lotta tutta al femminile che ha visto il trionfo di Anna Van Der Breggen (Olanda), una grande campionessa che ha siglato questo successo, guadagnando soprattutto nella seconda parte del tracciato e trionfando in questa che, peraltro, è una delle poche vere sfide internazionali a cronometro in programma in questa particolare stagione ciclistica.
Specialista delle cronometro, in carriera ha vinto tre Giri d’Italia, l’oro olimpico su strada a Rio de Janeiro 2016 e il titolo mondiale in linea a Innsbruck nel 2018, 5 Freccia Vallone, 2 Liegi, un Fiandre, solo per dirne alcuni, e quest’anno vincitrice del Giro Rosa e campionessa europea a cronometro. Un’atleta che ha vinto davvero tutto e che oggi ha saputo sfruttare la buona condizione ottenuta al recente Giro.
A conquistare la medaglia d’argento è la svizzera Marlen Reusser che ha tagliato il traguardo con 15”58 di ritardo, altra bella campionessa, bronzo ai recenti europei a crono. Al terzo posto, ancora un’olandese con la Ellen Van Dijk a 31”46. Fuori dai giochi l’americana Chloe Dygert quando, a 30” di vantaggio sulle altre, è finita fuori strada. Buon decimo posto, invece, per l’italiana Vittoria Bussi, una ragazza esperta, carismatica che si è anche unita alla lotta alla sicurezza dei ciclisti e detentrice dal 2018 del record dell’ora femminile. “Il vento, soprattutto nella seconda parte, ha fatto da padrone. La prima parte era interminabile – ha detto l’azzurra – Correre il mondiale in Italia, con la maglia azzurra addosso è bellissimo e se anche ho 33 anni, mi emoziono ancora come una bambina. Ho lavorato tanto per questo risultato, pensando anche ai grandi ritardi degli anni scorsi”.
Non si tratta di una prova semplice, in quanto il percorso da 31.7 km scelto dagli organizzatori, richiede abilità tecniche ma anche il cambio di ritmo circa a metà prova, su un tracciato ondulato che non permette mai di abbassare la guardia. E se all’interno dell’Autodromo ci sono le ragazze sui rulli, con le mascherine ma con gli occhi capaci di sorridere, ecco che fuori il pubblico sul percorso non manca, pronto a scandire le pedalate con gli applausi e alle atlete far sentire meno la lontananza imposta dalle regole anticovid.
Fonte: Il Resto del Carlino / Laura Guerra