Nel weekend dell’8 e 9 giugno ci siamo spostati nel Comune di Santa Fiora per la granfondo che rievoca le antiche miniere del Monte Amiata.
Testo di Leonardo Olmi, foto di Leonardo Olmi ed Organizzazione.
Della Granfondo del Cinabro, dedicata alle ruote grasse, ne avevo sentito parlare già da qualche anno, dato che siamo solo alla sua 4à edizione. Me ne parlavano sia gli amici stradisti che ovviamente i bikers, che rimanevano stupiti dal fatto non l’avessi mai fatta dato che io ho una casa vacanze proprio all’Amiata. Allora detto fatto, visto che non avevo altri eventi da seguire, ho preso le chiavi di casa e mi sono fiondato all’Amiata già dal venerdì sera, per seguire e raccontare questo evento. Qua in Toscana, infatti, ci sono tante gare sia su strada che di mountainbike e al 70% chi possiede una bici da strada ne possiede anche una da mtb.
E di questo 70% un buon 50% partecipa sia alle granfondo su strada che a quelle con le ruote grasse, a meno che non siano concomitanti. Ogni domenica, infatti, da febbraio ad ottobre, dall’alba fino al primo pomeriggio è tutto un brulicare e uno sfrecciare di auto e camper con bici a bordo o sul tetto o sul retro che su strade e autostrade toscane si muovono da una gara all’altra.
Quello della Granfondo del Cinabro rappresentava per molti bikers un po’ la gara di preparazione in vista di altri appuntamenti importanti sia su strada che di mountainbike, dato che il weekend successivo vi erano sia la Hero che la Sportful. Ma più avanti anche i Campionati Italiani master di mountainbike.
Il percorso era stato curato da Davide Pacini (Vice Presidente dell’MTB Santa Fiora – società organizzatrice) che lo aveva ideato, creato e tracciato insieme al Presidente Andrea Vinciarelli.
A far questo gli hanno dato una grande mano i numerosi volontari, che hanno tirato fuori un tracciato dove vi era tutto di più, di ciò che ci si po’ aspettare da un percorso di mountainbike.
Quello del lungo di 45 chilometri (con un dislivello di 1500 metri) era un tracciato bellissimo anche per chi voleva prendersela con calma, staccando ogni tanto gli occhi dalla ruota anteriore, nei tratti di sentiero più facili, e godersi il panorama verso la vallata che circonda il Monte Amiata.
Le zone ed i paesi principali che dovevamo attraversare erano quelli del borgo di Bagnore, dove si trovava il bivio per il percorso corto (22 chilometri con 600 metri di dislivello), per poi andare verso sud in direzione di Selva.
Non mancava proprio nulla lungo i 45 chilometri di gara dove gli organizzatori hanno messo di tutto di più: rocce, radici, ghiaino, guado, fango, single-track, lastricato in cemento, strade in pietra, strade bianche, bike-park, attraversamento di paesini e arrivo a Santa Fiora in Piazza Garibaldi di fronte al palazzo del Comune, facendoci sentire tutti protagonisti, dal primo all’ultimo.
Avevo sentito dire che il percorso era duro e tecnico, ma fino al giorno prima della gara (dove ho provato i primi 20 km) non immaginavo né quanto né come, poiché purtroppo sono stato uno dei pochi che, nonostante la vicinanza alla zona, non era riuscito a provarlo prima.
Ma d’altra parte si sa che la mountainbike è fatta di percorsi sconnessi e se non vogliamo sporcarci e non mettere il piede a terra per spingere la bici, dobbiamo lasciar stare le ruote grasse e andare solo su strada.
Il giorno prima, sabato 8 maggio era prevista una pedalata cicloturistica con le E-Bike sulla distanza del percorso corto che saliva fino alle Bagnore, per avvicinarsi al piccolo paese di Bagnolo e quindi tornare alle Bagnore per poi rientrare a Santa Fiora, dove ad attendere tutti i bikers c’era Tiziano de Cristoforo, lo speaker ufficiale di molte granfondo sia su strada che mountainbike, che con la sua GoPro immortala tutti, dal primo all’ultimo.
Dopo la pedalata con le E-Bike era prevista la cena del ciclista, sempre in Piazza Garibaldi con prodotti tipici locali, affettati, arista, salsicce e del buono vino rosso del Monte Amiata. Le iscrizioni si trovavano proprio all’interno dello spazio che il palazzo del Comune di Santa Fiora ha voluto dedicare le miniere del Monte Amiata.
Si perché il nome Cinabro deriva dal fatto che per circa un secolo (1870- 1970) è stata presente, nel territorio dell’Amiata, un’intensa attività di estrazione industriale di cinabro, il solfuro da cui veniva ricavato il mercurio.
Da quarant’anni circa, lo sfruttamento minerario del cinabro è stato completamente abbandonato. A ricordare quelle vicende, nello stesso tempo produttive, economiche e sociali, rimangono oggi due musei evocativi, situati uno ad Abbadia San Salvatore e l’altro, appunto, a Santa Fiora.
La zona docce, premiazioni e pasta party finale erano invece dislocate allo stadio Comunale di Santa Fiora, ha meno di un chilometro dal centro del paese, dove vi erano anche ampi spazi per parcheggiare le auto. La partenza era invece prevista elle 10,00 in punto di domenica mattina, dalla bellissima Piazza Garibaldi di Santa Fiora.
Per la cronaca il percorso lungo è stato dominato da Mirko Balducci (Tondi Sport), che ha vinto tutte e quattro le edizioni di questa granfondo, confermando il suo stupendo stato di forma.
Al secondo posto, a più di quattro minuti da Balducci, è arrivato Alessio Gianni del Team Kona che ha approfittato di una foratura di Cristiano Taliani (Newbike) che fino a quel momento difendeva la sua piazza d’onore. Al femminile nulla hanno potuto le avversarie di Alice Lunardini (Cicli Taddei) che ha dominato la gara dall’inizio alla fine.
Ma al di là di chi ha dominato questa granfondo di mountainbike sia al maschile che al femminile, tutti sono stati protagonisti, in quanto tutti hanno saputo apprezzare il percorso nei suoi tratti facili ed in quelli più difficili, sia quando si doveva scendere a piedi in salita che in discesa.
Le rocce e le pendenze di alcuni tratti, ci costringevano a spingere in salita poiché era impossibile mantenere l’equilibrio dovuto alla bassa velocità ed allo slittamento della ruota posteriore, mentre la sicurezza ed il buon senso ci consigliavano di scendere ancora dalla nostra bici in discesa la dove le rocce sconsigliavano di mollare i freni e lasciar scorrere la bici, come di solito si conviene fare in mountainbike. Usare prudenza nei confronti del precorso e rispetto nei confronti degli altri biker, ha fatto si che domenica 9 giugno sia stata per i più un motivo di divertimento e buon ricordo per il prossimo anno, dove molto probabilmente la ritroveremo ancora come una delle otto prove che facevano parte del Colline Toscane Mtb.
Per vedere il Video della Granfondo Clicca qui o sotto:
MTB Santa Fiora
http://www.mtbsantafiora.it/INDEX.htm
Colline Toscane Mtb
http://www.collinetoscanemtb.it/
Classifiche SMS sport (Winning Time)